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In Breve

| 28 gennaio 2017, 14:45

“La storia è maestra di vita”, ma qualcuno deve stare ad ascoltarla - Munich

Che cosa possono avere a che fare un mucchio di convinzioni popolari, la celebrazione di una delle pagine più tristi e oscure del XX° secolo e uno dei migliori film di un autore di origini ebree?

“La storia è maestra di vita”, ma qualcuno deve stare ad ascoltarla - Munich

“Munich” è un film storico del 2005, di produzione americana, scritto da Tony Kushner, Eric Roth e George Jonas, e diretto dal pluripremiato regista americano Steven Spielberg.

Ambientato negli anni e mesi immediatamente successivi alle Olimpiadi del 1972, dove l'organizzazione terroristica palestinese Settembre Nero ebbe un serio coinvolgimento nella morte di 11 atleti israeliani (in quello che viene unanimemente considerato come il primo attacco terroristico di rivalsa nel conflitto israelo-palestinese); la pellicola segue la costruzione e la realizzazione dell'operazione internazionale denominata “Ira di Dio”, formalmente incentrata sull'eliminazione (anche fisica) dei membri di Settembre Nero.

Partiamo da un presupposto ovvio quanto necessario: ieri era il 27 gennaio, il Giorno della Memoria. Molto bene.

Proprio ieri mi sono imbattuto, per la primissima volta in assoluto nella mia vita, nel concetto di “meteorognostica”, che vado ora a spiegare per chi non l'avesse del tutto ben presente.

La meteorognostica è, di fatto, “l'altra faccia della medaglia” rispetto alla meteorologia: conserva il suo obiettivo assolutamente dichiarato, ma le è completamente contraria dal punto di vista del modo in cui cerca di raggiungerlo. La meteorognostica presuppone il fatto che sia del tutto possibile prevedere i cambiamenti climatici in arrivo (come la meteologia, appunto) senza però affidarsi a una gran quantità di calcoli e proiezioni e studi e analisi scientifiche, ma basandosi su detti, modi di dire, proverbi e leggende il più possibile condivisi dal maggior numero di persone in diversi luoghi del mondo.

Tanto per chiarire: dire “rosso di sera, bel tempo di spera”, è fare una constatazione assolutamente meteorognostica. E anche qui, molto bene.

Ma che cosa possono avere a che fare un mucchio di convinzioni popolari, la celebrazione di una delle pagine più tristi e oscure del XX° secolo e uno dei migliori film di un autore di origini ebree?

“Munich” descrive, probabilmente anche in modo meno realistico di quanto faccia credere, le macchinazioni politiche di un giovanissimo stato sovrano per proteggere se stesso da una serie di deliberati e chiarissimi attacchi alla propria esistenza, e vendicarli; descrive come il dolore collettivo e la memoria possano essere utilizzati come “effetto speciale” per convincere chiunque a fare (quasi) qualunque cosa, in modo tanto efficace e rapido che quando questi si sarà accorto dell'inganno sarà ormai troppo tardi: niente di ciò che ha riguardato l'operazione “Ira di Dio” sarebbe stato possibile, se il popolo d'Israele non avesse mai vissuto qualcosa come l'Olocausto. E, allo stesso tempo, il fatto che il popolo d'Israele abbia vissuto qualcosa come l'Olocausto dovrebbe (in un mondo ideale) rendere assolutamente impossibile il verificarsi di tutto ciò che ha riguardato l'operazione “Ira di Dio”.

Credo che l'atteggiamento della meteorognostica sia esattamente quello da adottare nei confronti del Giorno della Memoria e della Shoah in senso lato: prendere abbastanza sul serio l'esperienza quotidiana del passato del singolo, che ad un certo punto diventa quella della collettività, per almeno tentare di prevedere ciò che accadrà. Ciò che sta per accadere. Ciò che da qualche parte, e di questo potete essere assolutamente certi, sta accadendo.

La storia è maestra di vita, una frase talmente tanto ripetuta in circostanze come questa da aver perduto praticamente qualunque significato. Ma un maestro, esiste soltanto in funzione del proprio allievo: senza, il significato lo perde sul serio.

simone giraudi

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