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Cuneo e valli | 18 febbraio 2017, 10:30

Il ritiro della Manassero e le considerazioni della “Sinistra Italiana” di Cuneo

Riceviamo e pubblichiamo

La senatrice Patrizia Manassero

La senatrice Patrizia Manassero

Alla fine la senatrice Manassero ha scelto di gettare la spugna. Stroncata da mesi di “fuoco amico” dei notabili del suo stesso Partito alla fine ha scelto di abbandonare l’annunciata avventura della sua candidatura a sindaco di Cuneo, lasciando certamente interdetti e sconcertati i militanti e gli attivisti di base del partito cuneese ma anche tanti cittadini che nella sua candidatura ci avevano sperato e creduto.

Un epilogo che certamente peserà sullo stato d’animo della senatrice alla quale non possiamo che esprimere tutta la nostra sincera solidarietà e rinnovare la nostra stima, ma che, ancora di più, impone una inevitabile presa d’atto ai tanti elettori e simpatizzanti di base del PD sui guasti e sull’involuzione, anche sul terreno democratico, valoriale e nei rapporti interpersonali, oltre che su quello politico e sociale, abbiano prodotto i tre anni di segreteria renziana.

Per quale tornaconto in termini di potere e a beneficio di chi sia stata sacrificata ed umiliata la personalità più rappresentativa ed apprezzata del Pd cuneese ovviamente non è dato a sapere. Forse più che di poltrone e prebende da distribuire sul piano locale una risposta potrebbe essere ricercata nella necessità di normalizzare anche a Cuneo il partito ai desiderata di Renzi e dei suoi consoli in vista dell’imminente Congresso.

L’unica cosa certa è che, nonostante la mediocrità dimostrata dalla sua Amministrazione nei quattro anni di governo della città, l’uscita di scena della Manassero, sempre che le vicende romane del PD non rimescolino il tutto, accentua le speranze del Sindaco Borgna in una semplificazione della sua corsa per il secondo mandato.

Questo naturalmente è un grosso problema politico, che richiede una seria riflessione, non solo di chi dentro il PD ha sostenuto fino in fondo la candidatura della Senatrice, ma soprattutto di tutte quelle donne e quegli uomini di Sinistra e del campo progressista che non si accontentano di uno sterile ruolo di testimonianza, ma  ancora credono nella possibilità che Cuneo possa finalmente avere un governo più vicino ai bisogni concreti delle persone, più rispettoso dell’ambiente e del territorio e un po’ meno sensibile agli interessi dei poteri forti che da lustri condizionano la politica nella città.    

Mario Cravero - Sinistra Italiana Cuneo

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