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Bra e Roero | 24 marzo 2017, 08:00

Confraternita dei Battuti Bianchi di Bra: il Maestro Olivero si racconta

Domenica 19 marzo si è svolta l’investitura del nuovo Rettore e dei due Vice Rettori

Beppe Olivero

Beppe Olivero

 Da alcuni anni la Confraternita dei Battuti Bianchi ha avuto la tenacia di costituire un proprio coro e di migliorarlo ed ampliarlo nei suoi elementi in modo continuativo. Domenica 19 marzo si è svolta l’investitura del nuovo Rettore e dei due Vice Rettori della Confraternita, Giuseppe Pacotto, Paolo Ferria e Filippo Palazzolo. In questa occasione abbiamo rivolto alcune domande al Maestro Beppe Olivero che dirige il coro che anima le celebrazioni e i concerti che si svolgono nella Chiesa dei Battuti Bianchi.

Maestro, quando ha iniziato ad avvicinarsi alla musica?

Mi sono avvicinato al mondo della musica un po’ per gioco: guardavo e ascoltavo altri suonare; poi, un giorno, mi sono chiesto se anch’io potevo buttarmi in quella esperienza. Mi sono lanciato un po’ da incosciente e, quindi, mi subito pentito perché odiavo il solfeggio con tutto me stesso. Grazie all’incoraggiamento e al sostegno dei miei genitori (soprattutto di mia mamma) ho continuato e, oggi, posso sicuramente dire grazie a loro per avermi incentivato e convinto a proseguire.

Quali studi ha compiuto?

Nonostante non rappresenti la mia attività principale, ma un hobby che coltivo con grande entusiasmo, mi dedico alla musica sin da bambino. Ho studiato pianoforte e organo e, successivamente, composizione, direzione di coro e orchestra. Ho affrontato diversi tipi di repertorio, spaziando dalla musica antica a quella contemporanea.

Qual è stato il momento che l’ha emozionata di più durante la sua carriera?

La musica è sempre emozionante sia da esecutore (interprete) che da ascoltatore. Ci sono moltissimi momenti che porto nel cuore per diverse ragioni: ora mi vengono in mente i primi concerti al pianoforte quando avevo 10 anni e la gioia che provavo nell’ascoltare la musica che imparavo a suonare anche se, iniziando a 8 anni, ovviamente erano cose semplici.

Ci sono musiche che ama particolarmente ascoltare e dirigere?

Non c’è un autore che prediligo particolarmente anche se in prima battuta mi verrebbe da  dire Mozart (ma potrebbe essere un nome abbastanza scontato visto che è considerato “il genio” assoluto). Ci sono molti autori che amo in relazione a diverse tipologie di musiche: per esempio Bach per la musica organistica, Verdi per l’opera lirica, Morricone per la musica da film (per citarne alcuni) e tanti altri. Sono convinto che ciò che viene scritto e interpretato bene arrivi direttamente al cuore, indipendentemente dalla firma che porta.

Mi piace molto dirigere la musica sinfonica e romantica e dal punto di vista corale affrontare le pagine della polifonia rinascimentale e contemporanea.

In un momento come quello odierno che vive la difficoltà delle celebrazioni delle messe, vista la carenza dei sacerdoti, anche la comunità cristiana in cammino tenta di dare le proprie risposte. La nascita e la crescita di un Coro come quello dei Battuti Bianchi è una di queste. Cantare è anche pregare ed allora ai Battuti Bianchi durante la celebrazione della messa delle 11.30 ci sentiamo di dire si prega anche cantando grazie a Beppe Olivero ed ai cantori della Confraternita.

                                                                                                          Franco Burdese

 

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