A Bra, una delle sette sorelle del cuneese, si parla di lavoro di comunità.
Nei quotidiani online, viene riportata la dichiarazione del sindaco Bruna Sibille: “Nella nostra città, nessuno deve essere lasciato indietro. Nei limiti delle possibilità e delle risorse che ci sono, è indispensabile sostenere le famiglie, sempre con dignità.”
«L’asserzione di Sibille - dichiara Barbara Rosina, Presidente dell’Ordine degli Assistenti Sociali del Piemonte - non può lasciarci indifferenti. In un’epoca in cui sembra che la produttività e la cultura managerialista abbiano la meglio, sentire dagli amministratori pubblici parole che vanno nella direzione opposta è non solo rassicurante, ma ci fa capire (ancora una volta) che intraprendere strade diverse è possibile.»
Rosina sottolinea poi come il richiamo alla dignità delle persone non sia affatto casuale e ci riporti al Codice Deontologico degli Assistenti sociali: «Si tratta di un valore al quale corrispondono atteggiamenti operativi precisi, tra cui l’evitare di classificare in modo stereotipato i cittadini e considerarli come portatori di risorse e desideri.»
«Il Consiglio regionale dell’Ordine degli assistenti sociali del Piemonte - conclude Rosina - fa un plauso a tutti i sindaci, come Bruna Sibille, impegnati a favorire l’inclusione, la partecipazione e la costruzione di un welfare di comunità. A tutti loro va il nostro invito ad incontrarci per ragionare insieme su progetti pensati in un’ottica di integrazione delle professioni e a tutela dei nuovi e vecchi poveri. Un invito tanto più attuale ora che stanno prendendo corpo le misure di contrasto alla povertà con la definizione da parte del Governo, proprio in queste ore dell’ammontare delle risorse necessarie.»