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Bra e Roero | 21 aprile 2017, 08:15

Il braidese Gianfranco Vergnano è segretario nazionale dell’Aido

Una nomina che indubbiamente premia il Piemonte tra le prime regioni legate al dono ed all'attività di prelievo e trapianto con risultati prestigiosi che la pone tra le eccellenze nazionali

Il braidese Gianfranco Vergnano è segretario nazionale dell’Aido

Nel recente Consiglio Direttivo Nazionale dell’Associazione italiana donatori di organi svoltosi a Roma i referenti dirigenti Aido di tutte le regioni d'Italia si sono espressi su un importante nomina vista una realtà associativa viva ed attiva che conta oltre 1.300.000 iscritti.

Ed è così che l'espressione di voto dei massimi dirigenti nazionali hanno indicato in Gianfranco Vergnano la figura di Segretario AIDO Nazionale.

Una nomina che indubbiamente premia il Piemonte tra le prime regioni legate al dono ed all'attività di prelievo e trapianto con risultati prestigiosi che la pone tra le eccellenze nazionali.

“Sono riconoscente all'asset dirigente dell’Aido per aver creduto nella mia persona assegnandomi un incarico di cui sono onorato frutto di un lavoro di squadra capitanato dal presidente regionale Valter Mione - dice il neo segretario Vergnano - Una carica ottenuta anche grazie alle forti e costanti sinergie fatte sul territorio tra l'Aido e l'Unvs, con tante iniziative messe in campo che hanno permesso di valorizzare il concetto di donazione e trapianto nella vita di tutti i giorni anche e soprattutto attraverso lo sport.

Ottimi i riscontri avuti con il ‘concorso’ nelle scuole elementari rivolto ai bambini di 9 anni ‘Lo sport come lo vedo... gioco a fare il giornalista...’. Non solo, lo sport a favore della vita ha voluto premiare anche i ragazzi delle classi medie e superiori con le borse di studio nell'iniziativa ‘Lo sport fortifica... lo studio nobilita’.

Due progetti questi supportati dalla Fondazione CRBra che vedono Aido & Unvs a braccetto e spesso in campo in molteplici manifestazioni ed iniziative già in ‘cantiere’ che stimolano la sensibilizzazione al dono e la promozione dello sport proprio grazie alla collaborazione tra queste due realtà associative legate al sociale.

Ritengo oggi più che mai sia necessario attivare forme di collaborazione e condivisione e questo giusto mix che lega lo sport ed il volontariato concretizza un evidente azione vincente che non può non far del bene al sociale ed a colori che operano con impegno e determinazione.

In questa occasione un pensiero, mi sia concesso, voglio indirizzarlo a mia madre salita in cielo troppo presto a causa di un mancato trapianto di fegato: per questo credo che si debba lavorare e lavorare sodo per far vincere paure e timori legati al "dono" e consentire a chi è malato di poter avere una speranza di vita”.   

 

 

c.s.

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