I valori di libertà e giustizia germogliati durante la Resistenza, che ha visto tanti italiani combattere e morire per liberare il Paese dalla feroce occupazione nazista e dalla violenta dittatura fascista, restano un pilastro sul quale è stata costruita e continua a “vivere” l’attuale democrazia. Purtroppo, però, la memoria ha le gambe corte e, sempre più spesso, ci sono persone che, intenzionalmente o per sufficienza, dimenticano le radici sui cui poggia il cammino quotidiano dei nostri giorni. Certo, i 72 anni che ci separano dalla fine di quella sanguinosa “guerra”, molte volte hanno visto l’Italia essere preda della corruzione, del malcostume e della burocrazia, lontana dai principi etici scritti nella Costituzione. Tuttavia, come sosteneva il partigiano Sandro Pertini, Presidente più amato della nostra Repubblica: “Alla più perfetta delle dittature, preferirò sempre la più imperfetta delle democrazie”. Per mantenere vivo il percorso della Resistenza e in un periodo storico in cui tornano prepotentemente alla ribalta in Europa, e non solo, idee e figure politiche che sposano l’autoritarismo come panacea di tutti i mali, le celebrazioni del 25 Aprile sono ancora più importanti. Così come non è per nulla fuori moda la richiesta fatta, a Cuneo, da sette associazioni, guidate da quella dei Partigiani, ai candidati sindaci delle prossime elezioni comunali di sostenere il loro appello contro tutti i fascismi. Anche perché, proprio nel capoluogo della “Granda”, il 26 luglio 1943, con il discorso pronunciato dall’Eroe Nazionale, Duccio Galimberti, ebbe inizio la Lotta di Liberazione. Il documento è stato subito firmato da Nello Fierro, aspirante primo cittadino della “Cuneo per i Beni Comuni”. La scorsa settimana l’ha sottoscritto il sindaco uscente e di nuovo in campo per il centro-centrosinistra, Federico Borgna. E gli altri candidati primi cittadini attualmente in lizza? Manuele Isoardi del MoVimento 5 Stelle non si è espresso. Difficilmente lo condivideranno Giuseppe Menardi del centrodestra e Giuseppe Lauria, fuori dai partiti, ma da sempre posizionato a destra. Chi, poi, di sicuro non lo digerisce è Fabio Corbeddu, candidato del gruppo politico di estrema destra CasaPound. Certo, avere a Cuneo l’aspirante sindaco di una formazione che ha nel fascismo i principi ispiratori può far male, ma o CasaPound la si dichiara anticostituzionale oppure i suoi attivisti hanno gli stessi diritti di tutti gli altri cittadini italiani. Però è possibile fermarne l’ascesa affermando con forza la necessità di non dimenticare la Resistenza. I valori di libertà, giustizia e democrazia non devono crollare come, invece, è vergognosamente accaduto con il ponte della tangenziale di Fossano. Frutto, quest’ultimo episodio, di quel malcostume che non ha nulla da spartire con i principi nati attraverso la Lotta di Liberazione e, dopo, sanciti dalla Carta Costituzionale.