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Politica | 27 aprile 2017, 14:30

Mondovì: il Consiglio comunale approva il rendiconto annuo 2016

La gestione di cassa evidenzia una spesa di 26.074.000 euro e un avanzo di 3.826.000 euro. Il patrimonio netto comunale, al 31 dicembre, ammontava a 52.828.000 euro

Mariangela Schellino

Mariangela Schellino

Il Consiglio comunale di Mondovì, al termine di un lungo scambio di riflessioni e punzecchiature (suggerite dalla campagna elettorale, ndr), ha approvato il rendiconto annuo 2016, basato sui nuovi princìpi contabili.

A illustrarlo nel dettaglio è stata Mariangela Schellino, assessore con delega al Bilancio: "Il conto del bilancio 2016, in quanto documento tecnico-contabile, risponde ai requisiti di trasparenza e di chiarezza nell'esposizione dei dati - ha dichiarato -. La gestione di cassa evidenzia una spesa di 26.074.000 euro, con un fondocassa superiore a quota 10 milioni e un risultato finanziario che va oltre i 7 milioni di euro. L'avanzo ammonta a 3.826.000 mila euro, mentre la gestione di competenza 2016 presenta un risultato positivo di pari a 1.890.000 euro. Il patrimonio netto comunale, al 31 dicembre scorso, era di 52.828.000 euro. Inoltre, nonostante un nuovo taglio di 90mila euro sul fondo di solidarietà comunale, siamo riusciti ad abbassare l'indebitamento, portandolo da quota 12.685.000 euro (2015) a quota 10.763.000 euro (2016)".

Numeri positivi a prima vista, ma che non mettono d'accordo la minoranza. Elena Merlatti ("Scelta civica Mondovì") ha commentato: "Discutiamo di un bilancio fatto di scelte politiche legate a programmi ben precisi. In questo consesso voglio ringraziare il sindaco e assessori per l'impegno profuso in questo quinquennio: è stato un periodo difficile, forse il più difficile dal dopoguerra ad oggi. Grazie anche ai cittadini per la fiducia accordatami in questo lustro. Tornando al bilancio, tuttavia, devo constatare come i risultati raggiunti siano inferiori alle mie aspettative per quanto concerne l'attuazione dei programmi. Mi sarei aspettata qualcosa in più anche in tema di politiche tributarie, come ad esempio la revisione delle aliquote IRPEF a vantaggio delle fasce medie. Non mi ha soddisfatto neppure la promozione del trasporto pubblico locale: non è stata fatta nessuna azione per incentivarlo e i numeri dimostrano un evidente calo degli utenti. Aspettative disattese anche per quanto concerne le politiche di lavoro e formazione professionale".

Mario Bovetti, candidato sindaco nel 2012, ha rincarato la dose: "Il modus operandi di questa Giunta non è mai stato particolarmente dinamico. Parecchie opere inserite nel programma elettorale di Stefano Viglione, non sono mai state avviate, eccezion fatta per il polo scolastico. Mi riferisco, nello specifico, al complesso polivalente e polifunzionale nell'area Italgas, ai parcheggi sotterranei, al centro sportivo polivalente in località Beila, al completamento della circonvallazione, al nuovo ponte sul torrente Ermena, al piano parcheggi nel rione Piazza, al recupero della Madonnina. Inoltre, è stato effettuato lo spostamento della ricicleria, ma senza affiancare a quest'azione la riqualificazione di piazzale Giardini. Non parliamo poi del polo logistico, che continua a essere un progetto sospeso in aria, al pari dello sviluppo delle telecomunicazioni a banda larga in favore delle imprese. Il mandato non è stato portato alla sua conclusione: questo è il vero bilancio da fare in questa sede"

Stefano Tarolli (Partito Democratico), ha posto l'accento su svariati aspetti: "Riconosco all'amministrazione virtuosismo e rigore contabile, ma sottolineo come il Consiglio comunale non sia stato più convocato, se non per parlare di bilancio. I Consigli comunali si possono e debbono fare anche per effettuare nuove proposte di consultazione della cittadinanza. Diciamo che, in tal senso, da un punto di vista amministrativo, gli amministrativi hanno lavorato bene, mentre da un punto di vista politico, gli amministratori potevano fare di più. O il sindaco è stato un uomo solo al comando o tutti, lui compreso, dovranno prendersi le proprie responsabilità di natura politica"

E ancora: "Il bilancio? Mi sarei aspettato di più sulle seguenti tematiche: lavoro, sport, innovazione, tecnologia e urbanistica, il cui emblema è divenuto il piano regolatore, fulgido esempio di quanto la politica urbanistica dovrà essere oggetto di attenzione della prossima amministrazione. Infine, essendo stato consigliere d'opposizione nell'ultimo decennio, mi sarei aspettato un coinvolgimento maggiore della minoranza in determinate problematiche. Alcune battaglie possono essere vinte più facilmente quando si ragiona insieme".

Al termine del dibattito, la delibera è stata approvata a maggioranza.

Alessandro Nidi

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