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Cuneo e valli | 29 maggio 2017, 11:51

Nei primi tre mesi del 2017 il tessuto artigiano cuneese evidenzia un bilancio anagrafico negativo

Anche nel periodo gennaio-marzo del 2017 il comparto artigiano piemontese ha manifestato criticità superiori rispetto a quanto evidenziato, nello stesso arco temporale, dal tessuto imprenditoriale regionale nel suo complesso

Nei primi tre mesi del 2017 il tessuto artigiano cuneese evidenzia un bilancio anagrafico negativo

Dall’analisi dei dati del registro imprese delle Camere di commercio piemontesi emerge, infatti, come nel primo trimestre dell’anno, a fronte di un tasso di crescita negativo del -0,60% per le imprese piemontesi complessivamente considerate, il comparto artigiano, in linea con quanto avvenuto a livello nazionale, abbia subìto una flessione più consistente della propria base imprenditoriale (-0,83%).

“Il tessuto artigiano piemontese vive un momento di debolezza, sebbene il calo del numero di imprese rilevato nel I trimestre 2017 sia meno intenso rispetto a quello registrato negli analoghi trimestri degli ultimi due anni. Bisogna anche ricordare che il primo trimestre dell’anno è solitamente caratterizzato da un bilancio negativo tra iscrizioni e cessazioni di imprese, poiché queste ultime si concentrano sul finire dell’anno precedente e vengono contabilizzate negli archivi camerali nelle prime settimane dell’anno successivo.

Non dobbiamo comunque nasconderci la realtà, che è quella di un tessuto artigiano che mostra fragilità in tutti i territori provinciali e nei principali settori produttivi. Questi dati sono un campanello d’allarme che non possiamo ignorare e al quale dobbiamo rispondere intensificando gli sforzi per sostenere le imprese artigiane, attraverso il microcredito, le reti d’impresa, i servizi di accompagnamento all’internazionalizzazione e di supporto all’innovazione” dichiara Ferruccio Dardanello, presidente di Unioncamere Piemonte.

Nei primi tre mesi del 2017, sul territorio piemontese sono nate complessivamente 2888 imprese artigiane. Al netto delle 3903 cessazioni (valutate al netto delle cancellazioni d’ufficio), il saldo appare ancora una volta negativo (-1015 unità), dinamica che porta a 120945 lo stock di imprese artigiane complessivamente registrate a fine marzo 2017 presso il Registro imprese delle Camere di commercio piemontesi.

Il bilancio tra nuove iscrizioni e cessazioni si traduce, come evidenziato sopra, in un tasso di crescita del -0,83%, risultato progressivamente migliore rispetto a quello registrato negli analoghi trimestri del 2016 (-0,90%) e del 2015 (-1,11%) e sostanzialmente in linea con quello medio nazionale del I trimestre 2017 (-0,82%).

 Analizzando il tessuto imprenditoriale artigiano in base alla natura giuridica delle imprese che lo costituiscono, emerge come poco meno dell’80% delle realtà sia formata da ditte individuali, il 16,4% risulti composto da società di persone, mentre solo il 4,2% ha assunto la forma della società di capitale.

In termini di dinamica si evidenzia, anche nei primi tre mesi del 2017, una crescita solo per le forme più strutturate (società di capitale), che hanno mostrato, nel periodo in esame, un tasso di crescita positivo (+1,55%). Le ditte individuali e le società di persone hanno purtroppo ancora realizzato una flessione, rispettivamente pari a -0,87% e -1,23%. Ancora più negativo è apparso il risultato per le altre forme, che hanno registrato un tasso di crescita pari al -1,95%.

 A livello settoriale, si rileva una crescita solo per le imprese artigiane dell’agricoltura, che chiudono il trimestre con un +1,68%. Il primo comparto per numerosità di imprese artigiane si conferma quello delle costruzioni, che rappresenta il 42,1% delle realtà imprenditoriali artigiane piemontesi, ma registra per l’ennesima volta un dato negativo (-1,16%). L’industria in senso stretto, con il 22,2% delle imprese artigiane della regione, evidenzia un tasso di variazione pari al -0,83%, in linea con la media regionale.

Va peggio il turismo (-1,39%), mentre gli altri servizi e il commercio evidenziano risultati lievemente migliori (rispettivamente -0,43% e -0,42%).

 A livello provinciale, nel I trimestre 2017 vanno meglio rispetto al dato piemontese le imprese del Verbano Cusio Ossola (-0,76%), di Cuneo (-0,68%) e Novara (-0,60%). 

 

c.s.

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