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Attualità | 13 giugno 2017, 17:48

Preoccupazione tra i lavoratori dei Carrefour cuneesi aperti 24 ore: "Senza guardia armata non ci sentiamo al sicuro"

Attivata una raccolta firme tra i lavoratori dei supermercati di Alba e Cuneo (circa 50 dipendenti) a seguito della scelta aziendale che prevede la sostituzione della vigilanza armata con quella non armata. Inviata una missiva da parte di Uiltucs a Prefettura, azienda e amministrazioni locali

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“C'è preoccupazione per tutti quei lavoratori e lavoratrici impiegati nei turni notturni, lasciati senza una figura adeguatamente formata che possa garantire e tutelare la sicurezza di chi opera in una fascia oraria già di per sé problematica.”

E' quanto recita la lettera redatta dalla Segreteria Provinciale Uiltucs a nome di Fabio Bove a proposito della mancanza - da qualche mese - di una guardia armata operante nella fascia oraria notturna nei Carrefour di Cuneo e Alba, entrambi centri aperti 24 ore.
 
“Fino a poco tempo fa la direzione aveva predisposto che in ogni filiale aperta in orario notturno, ci fosse una guardia armata. Ciò infondeva sicurezza nei lavoratori e sicuramente fungeva da deterrente per eventuali male intenzionati. Nonostante ciò, purtroppo nel punto vendita di Cuneo si è verificato uno spiacevole episodio che non ha fatto altro che aumentare il senso di pericolo dei dipendenti coinvolti.” – spiega Bove nella missiva inviata alla Prefettura, ai vertici aziendali del colosso della grande distribuzione francese e alle amministrazioni cuneesi e albesi.

L'episodio a cui fa riferimento la lettera è accaduto nei mesi scorsi: si tratterebbe di una lite tra alcuni clienti e la guardia armata operante all'interno del supermercato del capoluogo di corso IV novembre. Il fatto ha suscitato la reazione dei dipendenti (50 tra Alba e Cuneo) e delle sigle sindacali del commercio che hanno attivato una raccolta firme tra i lavoratori per sensibilizzare azienda e istituzioni sulla sicurezza nei centri cuneesi aperti 24 ore.

“Riteniamo che la decisione aziendale di rimuovere il servizio di vigilanza armata, per sostituirlo con uno di vigilanza non armata, non sia corretta" - conclude Fabio Bove - "perciò chiediamo a tutti gli di sostenere chi quotidianamente deve affrontare il rischio di subire aggressioni o rapine e alla direzione aziendale di ritornare sui propri passi, e ridiscutere con le organizzazioni sindacali il piano inerente la sicurezza e la tutela dei propri dipendenti e dei propri beni aziendali, che con questa scelta poco oculata vengono messi a repentaglio giornalmente.“

daniele caponnetto

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