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Al Direttore | 19 giugno 2017, 17:04

"Mia figlia è stata salvata da Ajda, attivista di Cuneo che porta avanti un progetto anti-violenza anche nelle scuole"

Riceviamo e pubblichiamo la testimonianza di una mamma che ringrazia pubblicamente questa ragazza: "È stato questo dolce angelo, durante una presentazione a scuola del suo progetto, ad aver intravisto il dolore negli occhi di mia figlia e ad aver riconosciuto di che dolore si trattasse. È stata lei, con il suo infinito amore e la sua infinita pazienza, ad aver convinto mia figlia a parlare"

Immagine di repertorio, foto Pixabay

Immagine di repertorio, foto Pixabay

Gentile direttore,

mi chiamo Sara (nome inventato), ho 39 anni e sono madre di una splendida bambina di 14 anni. Vi scrivo per condividere con voi il nostro dolore, che è nato ed è cresciuto attraverso l'odio dell'uomo sconosciuto che ci ha strappato il sorriso. 

Aveva 13 anni, la mia bambina, quando è stata calpestata, umiliata, derisa e quando è stata privata della sua innocenza e della sua bellezza. Era solamente una bambina quando me l'hanno uccisa dentro, attraverso una violenza che non perdonerò mai. 

Ed io stessa non mi perdonerò mai, da madre, di non essermi mai accorta di tutto ciò. Mia figlia non aveva un occhio nero, uno zigomo arrossato, non aveva graffi e né tanto meno lividi. Mia figlia non aveva niente di tutto ciò e, peggio ancora, ha continuato ad essere la bambina che è sempre stata. 

Pensavo andasse tutto bene e che lei stesse bene: qui nasce il mio fallimento. Il fallimento di una madre che non è riuscita a conciliare il lavoro con la famiglia. Una madre come tante che convive con enormi sensi di colpa che la tormentano. Sensi di colpa per essersi limitata a dei sorrisi costanti e tante parole indulgenti, affannata dai diversi pensieri. Sensi di colpa per non riuscire a dedicare del tempo pieno ai figli. E la colpa maggiore, quella di non aver capito le ferite che mia figlia si è tenuta dentro per oltre un anno, ferite che le hanno fatto perdere la felicità. Ferite che non guariranno mai, ma che sono state alleviate dall'amore di una giovane attivista di Cuneo, Ajda Proshka. Ed è questo il motivo principale per cui vi scrivo: lei.

Ajda ha solamente 21 anni ed ha salvato mia figlia. È stato questo dolce angelo, durante una presentazione a scuola del suo progetto anti-violenza, ad aver intravisto il dolore negli occhi di mia figlia e ad aver riconosciuto di che dolore si trattasse. È stata lei, con il suo infinito amore ed infinita pazienza, ad aver convinto mia figlia a parlare. Non le sarò mai grata abbastanza per esser riuscita a riportare il sorriso sul volto della mia bambina e per averle dato forza di lottare e non abbattersi. Ci tengo a ringraziarla pubblicamente, affinché si sappia che nella nostra città, tra i giovani, si aggira un angelo, un'amica, che osserva, parla e protegge i nostri figli, lì dove un genitore fatica ad arrivare.

Sara

 

Targatocn tempo fa aveva intervistato questa ragazza così impegnata nella battaglia contro ogni tipo di violenza. Se volete conoscere qualcosa di lei e del suo lavoro, potete farlo cliccando qui

rg

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