Preoccupazione sugli impatti economici e sociali del CETA, l’intesa sul commercio fra Europa e Canada, che il Senato dovrebbe sottoporre a ratifica. Un accordo che, oltre a legalizzare la pirateria alimentare, dando il via libera alle imitazioni canadesi dei prodotti Made in Italy, apre le porte al grano duro trattato con il glifosato, vietato in Italia, e ad ingenti quantitativi di carne a dazio zero.
“A rischio è la qualità eccellente delle nostre produzioni Made in Italy ed in Piemonte – evidenziano Delia Revelli presidente di Coldiretti Piemonte e Bruno Rivarossa Delegato Confederale – . Nella nostra regione, dove l’export verso il Canada vale oltre i 50 milioni di Euro, i comparti che potranno essere maggiormente colpiti sono quello vitivinicolo, quello dei bovini da carne e dei prodotti lattiero-caseari. Infine, non dimentichiamo che verranno meno tutte quelle barriere, non solo tariffarie, che abbiamo voluto al fine di evitare che sulle nostre tavole arrivino prodotti meno controllati rispetto a quelli italiani. E’ fondamentale quindi una valutazione ben ponderata e approfondita dell’argomento, soprattutto in considerazione della mancanza di reciprocità tra i modelli produttivi Ue e quelli del Canada. La nostra Organizzazione, quindi, continuerà ad impegnarsi per far sì che tutte le battaglie portate avanti a favore della qualità e della sicurezza alimentare non vengano vanificate, assecondando soltanto gli interessi delle multinazionali.”