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Al Direttore | 26 giugno 2017, 18:35

"Avviata la fase due, l'ospedale di Saluzzo non verrà depotenziato": Antonio Saitta risponde a Giovanni Damiano

Riceviamo e pubblichiamo integralmente la lettera di risposta dell'Assessore Saitta a Giovanni Damiano

Foto di repertorio

Foto di repertorio

Gentile signor Damiano,

ricordo bene la vicenda di Suo padre e l’agguato di cui fu vittima: una storia che a distanza di trent’anni è bene non sia dimenticata e che rievoca le analoghe vicende di altri silenziosi servitori dello Stato che hanno pagato con la vita la dedizione e rettitudine nell’espletamento del proprio lavoro. Concordo con Lei che il modo migliore per onorare la memoria di Amedeo Damiano sia garantire in tutto il Piemonte ed a tutti i cittadini strutture in linea con i migliori standard di efficienza del servizio sanitario, che vanta professionisti d’eccellenza.

Lo sforzo quotidiano della Giunta Chiamparino - da tre anni a questa parte - è stato proprio rivolto in questa direzione con enormi difficoltà: non voglio certo paragonarle a quelle che Suo padre aveva incontrato, ma la situazione che abbiamo trovato nell’estate 2014 era davvero gravissima con una Regione in piano di rientro dal debito sanitario fin dal 2010, bilanci delle aziende ospedaliere fuori controllo, spese non monitorate, blocco delle assunzioni e difficoltà perfino a garantire gli stipendi dei 57mila dipendenti del servizio sanitario regionale.

Ora che, dopo tre anni di sacrifici abbiamo avviato la “fase due”, quella della crescita - dopo aver chiuso il gravoso capitolo del piano di rientro -  posso confermarLe che l’ospedale di Saluzzo non corre alcun rischio di depotenziamento, al contrario.

Alcuni dati per suffragare le mie affermazioni: nel 2016 nell’ospedale di Saluzzo sono stati potenziati l’oncologia, l’ambulatorio di cardiologia, l’attività ambulatoriale ed operatoria in day e week surgery di urologia, la radiologia diagnostica. Con l’incremento di tre infermieri sono andati a regime (passando da 14 a 20) i posti letto del Cavs (letti di continuità assistenziale); inoltre, è cresciuta l’attività semiresidenziale e soprattutto quella domiciliare (+7%) complessiva su tutto il territorio.

Questo è un dato su cui insisto molto, nell’ottica dell’integrazione tra ospedale e territorio, uno dei caposaldi del lavoro che l’assessorato regionale sta conducendo in collaborazione con l’Asl Cn1. Abbiamo anche potenziato le attività distrettuali territoriali e la medicina penitenziaria (carcere di Saluzzo), avviato il progetto europeo per gli infermieri di famiglia e comunità, incrementato la rete di emergenza territoriale.

La Direzione generale dell’Asl Cn1 sta lavorando un piano di rilancio dell’ospedale di Saluzzo con interventi di ammodernamento e recupero edilizio per i quali a breve presenterò in Consiglio regionale uno specifico atto di indirizzo generale e per il quale vi saranno risorse a bilancio, aggiuntive a quelle che l’Asl Cn1 destinerà.

Le sue sollecitazioni sono certo uno stimolo a fare sempre meglio ogni giorno, ma Le posso assicurare che non ci trovano né distratti né impreparati.

Antonio Saitta - Assessore alla Sanità della Regione Piemonte

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