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Politica | 27 giugno 2017, 09:45

Giunta “ristretta” nella Città del Castello: Valerio Oderda sceglie solo due assessori

Il caso di “Officina Racconigi” diventa un laboratorio inedito per il Cuneese. Il sindaco arriva dalle fila di Fratelli d’Italia, il suo vice dalla Cgil. Sono uniti da un patto di ferro per rilanciare la città. Ogni consigliere di maggioranza avrà una delega specifica

Valerio Oderda

Valerio Oderda

E’ una giunta che ha tutte le caratteristiche del “laboratorio” quella che si insedierà questa sera (martedì) in municipio a Racconigi, durante la prima seduta del nuovo Consiglio comunale scaturito dal voto dell’11 giugno.

Non si può certo dire che al neo sindaco Valerio Oderda, che a capo della sua “Officina Racconigi” ha sbaragliato gli avversari con 1980 voti (38,15%), difetti il coraggio di scelte ardite.

Tanto per cominciare, ha tagliato drasticamente il numero degli assessori: solo più due, quelli che hanno ottenuto il maggior numero di preferenze, Alessandro Tribaudino, detto “Triba” (335), e Annalisa Allasia (237). Il primo, che sarà vicesindaco, si occuperà di welfare, politiche sociali e attuazione del programma; la seconda di commercio e manifestazioni. Oderda manterrà per sé: bilancio, urbanistica, polizia locale, protezione civile e sport. Inoltre, con una scelta innovativa rispetto al panorama cuneese e considerando le dimensioni di Racconigi, ha deciso di mettere alla stanga l’intera lista ricorrendo allo strumento della delega, in modo che tutti gli eletti si sentano motivati e gratificati nel loro ruolo. Domenico Annibale si occuperà di turismo, attività produttive e progetti strategici; Giuseppe Bonetto di lavori pubblici, viabilità, patrimonio e servizi cimiteriali; Andrea Capello di cultura; Marina Cominetti di pari opportunità, smart city, comunicazione e immagine; Barbara Dodi di istruzione, servizi scolastici e legalità; Luigi Gianoglio di agricoltura e terza età; Giulia Porchietto di risorse giovanili e unitre; Giorgio Tuninetti di personale e ambiente.

Ma non basta. Non è solo la riduzione all’osso del numero degli assessori a suscitare curiosità. Se si considera che il sindaco proviene da Fratelli d’Italia e il vice è un sindacalista della Cgil, risulta più evidente quanto sia originale quel che sta avvenendo nella Città del Castello.

Nella Granda, Racconigi era la città in cui tradizionalmente si determinava un’alternanza tra Pci e Dc. E ancora negli ultimi anni, nel passaggio tra i sindaci Adriano Tosello e Gianpiero Brunetti, l’avvicendamento tra centrodestra e centrosinistra era proseguito. Ora Oderda ha scardinato vecchie logiche e deciso di superare le classiche divisioni.

Come si direbbe in gergo sportivo, ha introdotto uno schema di gioco innovativo che non ha precedenti nel Cuneese e forse nemmeno in Piemonte.

Giampaolo Testa

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