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Saluzzese | 19 luglio 2017, 17:30

L’emergenza degli stagionali della frutta, a Saluzzo, continua a spaccare l’opinione pubblica

Reazioni di ogni tipo corrono sui social network. Resta comunque il dato di un’emergenza umanitaria di difficile gestione. La Lega Nord presenza un’interrogazione in Consiglio comunale

Il Foro Boario di Saluzzo

Il Foro Boario di Saluzzo

Continua a dividere l’opinione pubblica, a Saluzzo, la difficile situazione dell’accoglienza degli stagionali della frutta che accorrono in città, nel periodo estivo, alla ricerca di un posto di lavoro nelle campagne del saluzzese.

Giorni fa avevamo pubblicato il quadro della situazione, cercando di dare una visione più oggettiva possibile e che meno si prestasse a strumentalizzazioni di alcun genere.

A distanza di qualche settimana torniamo sul caso, non tanto per esprimere giudizi che non ci competono, ma al contrario per cercare di dare nuovamente un’istantanea che colga i vari aspetti della vicenda.

Una situazione che, nonostante gli sforzi di Comune, Caritas, parte del mondo agricolo, associazione Papa Giovanni XXIII non va migliorando. Al Foro Boario, dove fino alla scorsa stagione trovava posto il campo solidale della Caritas, quest’anno non sono state montate le tende. Vengono infatti garantiti soltanto garantiti i servizi docce, sportello legale, amministrativo, sanitario, infopoint insieme all’officina per riparazioni delle biciclette e alla “Boutique du Monde”, con abiti, scarpe e cibo.

Nonostante ciò, i ragazzi che giungono in città continuano comunque ad indentificare il “Foro” come il “campo base” dove trascorrere le notti, sotto ripari di fortuna o ancor peggio all’addiaccio, in attesa del sorgere del sole e di una nuova giornata alla ricerca di un posto di lavoro che forse, per la maggior parte di essi, non si concretizzerà mai.

Passiamo ogni giorno – aveva detto il sindaco Calderoni – a dire loro che non c’è lavoro per tutti, di andare a cercarlo altrove”.

La presenza massiccia di ragazzi, che non si limita al Foro Boario ma riguarda tutta la città, provoca come ogni anno tantissime reazioni.

La maggior parte di queste, come sempre più spesso accade, corrono sui social network. Proprio sulla “piazza virtuale” del web quotidianamente (o quasi) vengono “postate” immagini, parole, frasi, commenti in merito a questa situazione che, a giugno, avevamo convintamente definito come “emergenza umanitaria”.

Perché di questo si tratta, a prescindere da considerazioni personali, politiche, partitiche o quant’altro.

Saluzzo ancora una volta è alle prese con un problema delicato, di estrema complessità dal punto di vista gestionale.

Prova ne sia che nessuno, sino ad ora, tra le tante “denunce” comparse su Facebook e non solo, ha saputo fornire una soluzione valida ad arginare il problema.

In tanti contestano alle amministrazioni comunali susseguitesi negli anni – guidate prima da Paolo Allemano e poi da Mauro Calderoni – di aver sottovalutato un problema che col tempo ha assunto dimensioni troppo grandi.

La Caritas mesi, mesi orsono, ha preannunciato al Comune che non avrebbe più potuto sostenere l’allestimento di un campo al Foro Boario – ci dice un saluzzese – con i risultati che sono sotto gli occhi di tutti”.

Ad onor del vero va ricordato come, in città e nel circondario, sia stato messo in piedi un sistema di accoglienza, ma solo per coloro in grado in possesso di un contratto di lavoro.

Lo aveva annunciato, nell’articolo che linkiamo al fondo, il sindaco Calderoni. Proprio il primo cittadino, nei giorni scorsi ha scritto al presidente della Regione Sergio Chiamparino, al presidente della Provincia Federico Borgna, al prefetto Giovanni Russo, al Presidente della Repubblica Sergio Mattarella, al presidente del Consiglio dei ministri Paolo Gentiloni ed ai ministri Marco Minniti (Interno), Maurizio Martina (Politiche agricole) e Giuliano Poletti (Lavoro).

Calderoni a gran voce aveva ammesso l’inadeguatezza, come amministratore locale, di fronte ad un problema così grande, chiedendo però “strumenti nuovi che inquadrino questo fenomeno e ci consentano di provare a gestirlo”.

Intanto, dopo le riprese dello scorso anno di una troupe televisiva di Rete 4, in città sono arrivate le telecamere di Repubblica, per un servizio titolato “Saluzzo, la Rosarno del Nord”.

Un titolo che il sindaco Calderoni ha definito “sbagliato”: “Anche quest'estate – ha scritto il primo cittadino su Facebook - la nostra città è alle prese con la drammatica condizione degli stagionali in cerca di lavoro tra i frutteti del saluzzese.

Le norme continuano a non inquadrare questo fenomeno e tutti gli attori della vicenda si muovono con difficoltà e rischi, più sul piano del volontariato che del diritto.

Chi sostiene che qualcuno inviti queste persone a Saluzzo promettendo un lavoro è in malafede. Chi chiede di limitarne l'arrivo a quanti avranno lavoro dimentica che non esistono strumenti per attuare tale selezione. Di certo la speranza di qualche giorno di lavoro e di un futuro migliore non si fermano con la forza.

Rimane difficile la situazione di chi è qui per cercare lavoro.

Ogni giorno siamo al Foro per controllare la situazione e ripulire la zona e l'area residenziale circostante. Non possiamo che essere orgogliosi della nostra comunità che, tra tante difficoltà ed in un contesto confuso, resta sana e salda. Saluzzo accoglie ed integra. Non sfrutta e non taglieggia. Aiuta e sostiene.

Servono però nuovi modelli di reclutamento della manodopera stagionale ed una definizione delle competenze sennò ci troveremo sempre in emergenza”.

Nel dibattito è intervenuto anche Carlo Savio, capogruppo dell’opposizione consiliare: “Non ho condiviso le politiche (o non politiche) sull'immigrazione dei Governi di centrosinistra, così come ho criticato spesso il tipo di risposta ondivaga data in passato dal nostro comune al problema della grande affluenza di lavoratori stagionali africani in città.

Ora però è il momento di non polemizzare né strumentalizzare la vicenda per evitare problemi ancora maggiori. Come minoranza consigliare saluzzese, pur stigmatizzando l'assenza dello Stato e della Regione, sentiamo il dovere di unirci allo sforzo dell'Amministrazione comunale, dei comuni limitrofi, della Caritas, della Coldiretti, delle forze dell'ordine e dei volontari, per coniugare accoglienza, dignità umana e sicurezza dei cittadini. Molto quest'anno è stato fatto, molto resta da fare”.

Intanto, Domenico Andreis (consigliere comunale del gruppo Lega Nord) ha presentato un’apposita interrogazione a Palazzo, per conoscere “sino a quando i cittadini saluzzesi dovranno prevedibilmente sopportare questa situazione; quale sia l'impegno del sindaco e della Giunta affinché l’ordine e la legalità siano mantenute non solo nelle zone interessate, ma in tutta l'area comunale; se il sindaco non ritenga opportuno disincentivare l’arrivo dei migranti attraverso una forte campagna di informazione che metta in evidenza la mancanza di lavoro nel Saluzzese”.

Purtroppo – commenta Paolo Demarchi, segretario organizzativo provinciale Lega Nord - il grande flusso di migranti desta preoccupazione a Saluzzo: soprattutto nella zona del Foro Boario i migranti si accampano lungo la strada ed il viale con tendaggi e baracche di fortuna.

Chiediamo, per la tutela dei cittadini saluzzese, che venga ripristinato ordine e legalità”.

 

 

Nicolò Bertola

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