"Ritengo che la libertà sia la cosa fondamentale per la quali ogni giorno dobbiamo ringraziare i nostri padri e trovarsi ad essere obbligati sotto ogni forma è un concetto che ognuno di noi rifiuta a priori. Ed è per questo motivo che, anche se favorevole ai vaccini, sono contrario alla fatto che essi debbano essere obbligatori.
Infatti a detta dello studio “Eurosurveillance”, commissionato e finanziato dall’European centre for disease prevention and control (Ecdc), da cui emerge che 15 dei 29 Paesi interessati – Austria, Danimarca, Estonia, Finlandia, Germania, Irlanda, Islanda, Lituania, Lussemburgo, Norvegia, Olanda, Portogallo, Spagna, Svezia e Regno Unito – non hanno alcuna vaccinazione obbligatoria, e che gli altri 14 ne prevedono almeno una all’interno del proprio programma vaccinale nazionale.
Ritengo che “Non ha senso discutere di vaccini come qualcosa da prendere o lasciare in blocco. Ogni vaccino ha un peculiare profilo di efficacia, effetti collaterali, costi e va dunque valutato in modo specifico”. Gli esperti europei sottolineano che i dati di Venice e dell’Ocse mostrano che “eccetto le vaccinazioni obbligatorie contro l’influenza per gli operatori sanitari e alcune regioni europee come il Veneto, a prima vista non sembrano esserci straordinarie differenze nella copertura vaccinale tra i Paesi che raccomandano certe vaccinazioni e quelli che, invece, le obbligano per legge”.
Non risultano prove comparative che la coercizione ottenga risultati migliori di altre misure di informazione credibili – aggiunge una nota della Rete sostenibilità e salute -. Si può promuovere la salute, così come un’offerta vaccinale, con altissima adesione, solo se la cittadinanza sarà informata in modo credibile e adeguato, e sarà attiva e consapevole. Bisogna uscire dalla sfera ideologica e avviare una seria riflessione collettiva basata su prove scientifiche disponibili e senza forzature”."