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Saluzzese | 03 agosto 2017, 13:41

Concluso il primo ciclo di “Pet Therapy” alla Casa di riposo di Paesana

Gli incontri coordinati dalla psicologa della struttura Mara Fantone con il supporto del medico veterinario Daniela Fraire

Concluso il primo ciclo di “Pet Therapy” alla Casa di riposo di Paesana

Anche alla Casa di riposo di Paesana approda la “Pet Therapy”, che in gergo viene definita più correttamente “Progetto di intervento assistito con animali”.

Nella fattispecie paesanese, il progetto si chiama “Scodinzolamenti a Attivamenti”.

Finalmente si realizza un progetto che la direzione di questa struttura ha fortemente voluto – dicono dalla Casa di riposo – che nel mese di luglio ha visto svolgersi quattro incontri di due ore, in fascia mattutina.

Gli incontri sono stati coordinati dalla dottoressa Mara Fantone, psicologa della struttura, con il supporto della dottoressa Daniela Fraire, medico veterinario. Entrambe sono operatori esperti in ‘Interventi assistiti con animali’, dopo aver frequentato corsi teorici e pratici e abilitati all’attività secondo la normativa vigente”.

Al tempo stesso, le due figure professionali fanno parte di una equipe multidisciplinare, la “Kim, Confido a 6 zampe” che propone interventi strutturati rivolti a gruppi e a singoli individui sia presso strutture che con interventi domiciliari con finalità specifiche a seconda dell’utente a cui è rivolto l’intervento.

Nello specifico – spiegano - il progetto avviato presso la Casa di Riposo di Paesana si profila come un’Attività assistita con l’animale, ovvero un’attività di base senza specifiche finalità terapeutiche, basata prevalentemente sull’interazione con il cane proposta sia all’interno di un piccolo gruppo che con interventi individuali, a seconda del grado di compromissione dell’ospite coinvolto.

L’intervento è volto prevalentemente alla stimolazione della memoria affettiva e cognitiva all’interno di un contesto favorente il dialogo e la socializzazione tra gli ospiti coinvolti. Si può affermare che il cane diventa un facilitatore insieme al professionista nell'assistenza e nella presa in carico dell’ospite.

In un anziano istituzionalizzato la presenza di un animale consente di assicurare una presenza, di dare e ricevere affetto, di favorire la comunicazione e l’interazione, di stimolare, di risvegliare interessi, di offrire dei punti d'interesse.

La relazione empatica è più facile tra cane ed uomo perché prescinde da funzioni più compromesse della malattia come il linguaggio, l’orientamento, la memoria, la capacità di critica e di giudizio. Le leccate, gli scodinzola-menti, i segnali di attenzione sono sempre gratificanti per l’anziano e l’amore senza confini e l’approvazione incondizionata di un animale da compagnia soddisfano bisogni emozionali vitali come ricorda Levinson, il padre della ‘Pet Therapy’”.

Ni.Ber.

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