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Cuneo e valli | 15 settembre 2017, 07:30

"Nessun business per il Soccorso alpino: chi inculca questo dubbio è in cattiva fede”: così Paolo Allemano sulle polemiche di Davide Bono

Insieme al consigliere regionale saluzzese facciamo un’analisi politica su quanto divulgato nella lettera del collega pentastellato. “Le persone normali sanno cosa significa operare in montagna, magari sotto un temporale o una grandinata: veniamo dalla zona del Monviso, ogni altra parola risulta superflua”

Il Soccorso alpino piemontese in azione - Immagine di repertorio - Foto di Nicolò Bertola

Il Soccorso alpino piemontese in azione - Immagine di repertorio - Foto di Nicolò Bertola

Ha suscitato non poche reazioni la lettera, a firma del consigliere regionale pentastellato Davide Bono, che nei giorni scorsi si è concentrato sulle – a suo dire – criticità legate al Numero Unico per le Emergenze 112.

La missiva di Bono, peraltro vicepresidente della Commissione regionale sanità, partita come una “critica” all’organizzazione del “Nue 112”, si è poi rivelata un - apparentemente immotivato - attacco all’operato del Soccorso alpino piemontese.

Oltre ai – più che comprensibili – malumori interni al Soccorso alpino, quella che tracceremo oggi è un’analisi politica, a livello regionale, sulla questione.

E lo faremo con Paolo Allemano, ex sindaco di Saluzzo ed ora consigliere regionale, nonché portavoce di maggioranza della quarta commissione permanente sulla sanità, la stessa della quale Bono è vicepresidente.

Siamo di fronte – esordisce Allemano – ad un modo di esprimersi e di fare politica lontanissimo da quello che io considero un’azione politica, che non può prescindere da corretta informazione e approccio meditato.

Non vado oltre: saranno gli stessi lettori a farsi un'opinione”.

Tre i punti sui quali ci siamo soffermati con il consigliere Allemano.

La situazione del “Nue 112”

Nella missiva di Bono si parla di “disagi e ritardi nella gestione del servizio” e di “presunta attribuzione non corretta dei servizi”.

Posso dire – spiega Allemano - che dall'osservatorio regionale non si registrano allarmi fondati né scricchiolii del nuovo ‘sistema 112’. Abbiamo piena coscienza del fatto che si tratta di un’operazione complessa, che ci porta in Europa e ci permette di dare un servizio omogeno ai cittadini.

L’addensamento di una pluralità di centrali operative in una sola non può avvenire senza difficoltà, ma non abbiamo riscontri né dai responsabili delle centrali né dai direttori delle Asl di episodi riconducibili ad una cattiva gestione.

Se ci sono segnalazioni alla Procura attendiamo serenamente i riscontri delle indagini.

Non abbiamo motivo di dubitare della professionalità degli operatori delle centrali uniche di risposta, persone formate e professionali, che svolgono in modo responsabile ed efficiente la loro funzione.

Non escludiamo margini di miglioramento del servizio, ma all’interno di un processo di monitoraggio e di confronto con tutti i servizi coinvolti nella riforma".

Il Soccorso alpino: rimborsi ed uso dell’elisoccorso

Quelle rilasciate da Bono – afferma il consigliere regionale – sono  dichiarazioni del tutto fuori luogo”.

Gli elicotteri non sono del Soccorso alpino ma della società 'Airgreen' che si è aggiudicata la gara indetta dalla Regione per l'elisoccorso.

Il Soccorso alpino fornisce tecnici in centrale e guide alpine in volo essendo stato individuato dalla Regione come elemento, necessario e indispensabile, per il soccorso in zone impervie.

Gli uomini del Soccorso alpino impegnati percepiscono un compenso per i turni di 12 ore, che non può di certo essere catalogato come un business.

Anzi, il Sasp mette tutta la sua struttura a servizio della sicurezza in montagna: tutti gli uomini impegnati sulle nostre montagne sono volontari. Quando non si può volare si opera da terra con uomini che lasciano ogni altra attività per il soccorso, quando va bene viene loro riconosciuta la giornata di lavoro. Metterne in discussione l’utilità e la buona fede è un’azione che i lettori giudicheranno da soli.

Le persone normali sanno cosa significa operare in montagna, magari sotto un temporale o una grandinata: veniamo dalla zona del Monviso, ogni altra parola risulta superflua”.

Il rapporto con i Vigili del fuoco

Allemano non nega che tra Vigili del fuoco e Soccorso alpino vi siano stati “Momenti di contatto critico”.

Riteniamo però – aggiunge - sia fondamentale la collaborazione. Gli accordi a livello centrale sanciscono la  facoltà delle Regioni, in ambito sanitario, di avvalersi del corpo ritenuto più idoneo, ed in Piemonte, per gli ambienti impervi, è stato scelto il Sasp, a vantaggio anche degli stessi Vigili del fuoco, cui non manca certo il lavoro.

Sono insostituibili in molti contesti ma non si può chiedere loro la stessa agilità di intervento che hanno guide alpine e alpinisti.

Tra Soccorso alpino e Vigili del fuoco c'è una collaborazione, direttamente sul campo, ogni volta che ve n’è l’opportunità.

Solo dalla cooperazione può derivare un vantaggio per la comunità.

Chiunque sia dotato di intelletto capisce che si cresce con la cooperazione e non misconoscendo le competenze reciproche".

Nicolò Bertola

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