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Attualità | 16 ottobre 2017, 15:31

Pmi alimentari, dopo Brescia le 25 candeline si accendono il 18 ad Alba

Antonio Casalini: "Serve una politica Agrindustria 4.0 che avvicini due settori, primario e industria di trasformazione, che in sei mesi hanno creato in Granda 17.000 posti di lavoro con la crescita di quelli qualificati"

Antonio Casalini e Giuseppe Rossetto

Antonio Casalini e Giuseppe Rossetto

Dopo Brescia, le 25 candeline di Unionalimentari si accenderanno ad Alba. Il compleanno della Federazione sorta all'interno di Confapi si è celebrato, nella sua prima fase, nel capoluogo della provincia lombarda, nel contesto di una conferenza che ha riunito le rappresentanze istituzionali politiche e amministrative titolari di dirette competenze in merito alla gestione merceologica, manageriale e finanziaria delle PMI del settore agroindustriale.

Un evento che ha ribadito anche la solidità del nuovo corso direttivo formato dal ticket fra Antonio Casalini, leader del gruppo Midi Lazzaroni e dallo scorso luglio Presidente federale nazionale, e l'albese Giuseppe Rossetto, suo stretto collaboratore nel ruolo di Presidente vicario della medesima.

"Partire dai territori è la parola d'ordine della missione alla base del mio mandato e condivisa dalla compagine associativa e dirigente che mi ha onorato della propria fiducia in sede elettiva - ha dichiarato Casalini  - . Un principio guida condiviso anche dal nostro amico e Presidente generale Maurizio Casasco, che ringrazio per avere portato il saluto dell'intera Confapi alla conferenza. I temi oramai decisivi legati all'Europa e alle normative sempre più cogenti e stringenti che ne discendono, hanno rappresentato il cuore di tutta la mattinata di dibattito fra le parti intervenute, evidenziando il ruolo che l'Italia, in forza del proprio patrimonio agroindustriale che è riconosciuto nel Mondo, può e deve svolgere sia nella fase di definizione della normativa, sia in quella di attuazione e applicazione della stessa in ambito nazionale, un momento strategico al fine di conseguire una sostanziale semplificazione di vitale importanza per un comparto basato sulla imprenditoria diffusa. Desidero pertanto ringraziare tutti i relatori che hanno voluto condividere con noi una riflessione destinata a trovare una concreta rispondenza nel nostro agire associativo e imprenditoriale. Per primi, ad esempio, abbiamo recepito e diffuso la notizia relativa alla pubblicazione ufficiale del decreto introduttivo dell'obbligo di indicazione in etichetta dello stabilimento di produzione o di confezionamento del prodotto alimentare finito, un adempimento la cui ottimale gestione può essere un fattore di ulteriore tipizzazione e qualificazione dell'intera filiera agroproduttiva."

Fra gli intervenuti, il Presidente lombardo di Coldiretti Ettore Prandini, il parlamentare europeo Massimiliano Salini, il comandante del Gruppo carabinieri per la tutela della salute nel Nord Italia, Alessio Carparelli, il dirigente della Fiera di Milano Domenico Lunghi e il leader di Coop Italia Marco Pedroni, oltre appunto al vertice di Confapi Casasco e al numero uno di Api Brescia Douglas Sivieri.

Riflessioni che si uniscono a quelle del collega Rossetto: "In data 18 ottobre, il Consiglio direttivo di Unionalimentari provinciale di Cuneo si riunirà, su convocazione da me firmata, in Alba presso Cascina San Cassiano. La Confapi della Granda, attraverso le iniziative del Presidente Pierantonio Invernizzi e la diretta presenza nel Consiglio nazionale di presidenza, sta svolgendo un ruolo sempre più incisivo nelle politiche più generali di promozione produttiva e di potenziamento delle filiere e dei distretti territoriali, in ragione della piena consapevolezza del potenziale di un settore come l'agroindustria capace di sostenere trasversalmente settori dall'agricoltura all'industria in senso stretto fino al turismo. Gli spunti emersi dal convegno di Brescia sono preziosi per accrescere una funzione di pungolo propositivo lungo tutta la filiera istituzionale dall'Europa ai Ministeri nazionali fino alle Amministrazioni regionali e locali, perché un contesto e un ambiente operativi che siano coerenti l'uno con gli altri semplificano l'agire e restituiscono certezza ai produttori."

Conclude il Presidente provinciale Pierantonio Invernizzi: "Dopo Brescia, tocca alla provincia di Cuneo contribuire a trasformare la grande occasione del 25esimo compleanno di Unionalimentari in un cantiere programmatico e soprattutto applicativo in grado di rafforzare l'alleanza dei territori, vera anticamera di ripresa. Come ho avuto modo di ribadire nei giorni scorsi, l'impegno verso la cosiddetta Industria 4.0 deve diventare Agroindustria 4.0 e con essa formazione e lavoro, perché le nuove tecnologie possono e devono servire non per snaturare le tradizioni alimentari ma semmai per rafforzarle integrando i settori. Mi allaccio ai dati obiettivi: solo nei primi sei mesi di questo anno, nella nostra provincia, l'agricoltura ha espresso oltre 12.000 posti di lavoro e l'industria del food oltre 4000. Dobbiamo fare in modo che i nuovi strumenti messi a disposizione degli investimenti diventino una certezza anzitutto stabile e poi avvicinino sempre di più il settore primario alla fase della trasformazione, il che avrebbe un effetto addizionale benefico sui numeri detti prima e permetterebbe di riattivare su piattaforme innovative gli istituti della collaborazione territoriale e distrettuale."

c.s.

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