/ Agricoltura

Agricoltura | 22 ottobre 2017, 10:26

Mercato della castagna: tanta preoccupazione per il perdurare della siccità

Alla fine della stagione si rileverà un calo produttivo che sarà compensato, dalla ridottissima percentuale di bacatura, di marciume e da un gusto della castagna superiore a quello degli anni passati

Mercato della castagna: tanta preoccupazione per il perdurare della siccità

La preoccupazione che, causa l’andamento climatico notevolmente siccitoso, il 2017 fosse  da annoverare fra gli “ anni orribili” della castanicoltura cuneese, si è fortunatamente ridimensionata e le castagne, pur se a macchia di leopardo nelle diverse vallate raggiungono quantità e qualità più che soddisfacenti.  Alla fine della stagione si rileverà un calo produttivo che sarà compensato, dalla ridottissima percentuale di bacatura, di marciume e da un gusto della castagna superiore a quello degli anni passati.

Insomma un prodotto in salute  che ha saputo sconfiggere il temibile parassita galligeno e  riportare il sorriso sulla bocca dei tanti castanicoltori. Se, da una parte, il cinipide non fa più paura, si comincia a temere l’azione della Halyomorpha halys, la cimice asiatica che  sta colpendo pesantemente un po’ tutti i frutteti e gli orti della provincia e che si sta dimostrando un nemico tosto che occorre saper combattere biologicamente prima che colpisca anche le castagne. E poi non è ancora del tutto debellato il cancro corticale”.

I produttori sono soddisfatti dei prezzi che riescono a spuntare sui mercati? “Nel cuneese – rileva Marco Bellone, produttore e presidente zonale CIA Cuneo - non riusciamo a realizzare quanto ottengono, invece, i nostri colleghi in Toscana: quotazioni dai 4.5 ai 5.5 euro al kg. Attualmente le castagne delle valli cuneesi sono pagate in base alla media di acheni ( botanicamente la castagna è un achenio) per chilogrammo:  da 3,50 € per i 70 acheni/Kg ai 2,50 € per i 90, 1,80€ per i 100 e 1,50 per i 110 acheni /Kg”.

Le soluzioni? E’ indispensabile, ad esempio, andare oltre le pur importantissime Fiera del Marrone e le sagre specifiche che caratterizzano, in questa stagione, gli eventi in molte valli cuneesi. La castagna rimane pur sempre uno dei prodotti più rappresentativi del made in Cuneo. Senza sognare di poter un giorno tornare al periodo in cui le  migliori castagne nel Nord America erano chiamate “Cuneo”, è necessario stabilire maggiori rapporti sinergici tra produttori,  operatori commerciali, enti ed istituzioni, ricercatori per consentire ai turisti, ai consumatori di tutto il mondo, l’immediata percezione della castagna quale elemento identificativo del territorio cuneese. Occorre disegnare un percorso di valorizzazione della nostra castanicoltura che consideri non solo l’aspetto economico (pur fondamentale) ma sappia trasmettere anche una sua visione multifunzionale, sappia far pensare alla bellezza dei boschi di castagno, sia in grado di far comprendere il suo profilo  e la sua funzione ambientale e sociale. Per ottenere questo risultato, ovviamente, vanno organizzati stretti legami di reciprocità tra le varie componenti a cominciare dagli agricoltori che vanno sempre più orientati verso pratiche colturali coerenti con l’importanza della produzione. Tutti constatiamo l’invecchiamento delle piante nei boschi di castagno causa, da una parte, del progressivo peggioramento delle condizioni ambientali legato ai mutamenti climatici sotto gli occhi di tutti ma, dall’altra, anche all’impoverimento del terreno essendo venuti a mancare il contributo degli animali al pascolo e le relative concimazioni. In condizioni naturali la pianta si trovava in un buon stato vegetativo ed il castagno risultava, così, in grado di svolgere al meglio le sue funzioni vitali.

Le condizioni attuali sono completamente diverse, i castagni conoscono sempre di più la senescenza e gli attacchi di patogeni. La potatura, allora, diventa una pratica colturale fondamentale, finisce con il costituire uno dei fattori principali della castanicoltura, una volta dimostrato scientificamente, che la capacità di produzione di frutti cresce con l’aumentare, nell’anno, del numero di rami di adeguato vigore ed in buone condizioni di illuminazione.

 

 

"AVVIO ANTICIPATO INIZIATIVA PREVISTA NELLA DOMANDA DI SOSTEGNO N° 20201062856 TRASMESSA IN DATA 30/09/2016 AI SENSI DEL PSR 2014-2020 DELLA REGIONE PIEMONTE – MISURA 1 – OPERAZIONE 1.2.1- AZIONE 1: “ATTIVITA’ DIMOSTRATIVE E DI INFORMAZIONE IN CAMPO AGRICOLO”.

cs

TI RICORDI COSA È SUCCESSO L’ANNO SCORSO A APRILE?
Ascolta il podcast con le notizie da non dimenticare

Ascolta "Un anno di notizie da non dimenticare" su Spreaker.

WhatsApp Segui il canale di Targatocn.it su WhatsApp ISCRIVITI

Ti potrebbero interessare anche:

Prima Pagina|Archivio|Redazione|Invia un Comunicato Stampa|Pubblicità|Scrivi al Direttore|Premium