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Politica | 24 ottobre 2017, 08:13

Art bonus: come ne usufruirà Mondovì?

Lo domandano i consiglieri Stefano Tarolli e Paolo Magnino al sindaco del capoluogo monregalese, citando la possibile ristrutturazione di Santa Chiara, del teatro sociale e il percorso delle mura di Piazza

Art bonus: come ne usufruirà Mondovì?

"Ai sensi dell'articolo 1 del decreto legge del 31 maggio 2014, numero 83, "Disposizioni urgenti per la tutela del patrimonio culturale, lo sviluppo della cultura e il rilancio del turismo", convertito con modificazioni in legge numero 106 del 29 luglio 2014, è stato introdotto un credito d'imposta per le erogazioni liberali in denaro a sostegno della cultura e dello spettacolo, il cosiddetto "Art bonus", quale sostegno del mecenatismo a favore del patrimonio culturale".

Comincia così l'interrogazione al sindaco di Mondovì Paolo Adriano redatta dai consiglieri comunali di minoranza Stefano Tarolli e Paolo Magnino e imperniata su una tematica di stretta attualità: l'art bonus.

Come si legge nel documento, "si tratta di un sistema di incentivi fiscali in favore di privati, enti o società che decidono di fare mecenatismo, cioè di effettuare erogazioni liberali in denaro a sostegno della cultura e dello spettacolo. Il credito d'imposta, pari al 65% dell'erogazione liberale, è detraibile in 3 anni. Le erogazioni liberali effettuate in denaro che danno diritto al credito di imposta, devono riguardare gli anni di imposta 2014, 2015 e 2016 e devono essere riferite a specifici interventi. Devono infatti riguardare la manutenzione, la protezione e il restauro di beni culturali pubblici; il sostegno degli istituti e dei luoghi della cultura di appartenenza pubblica, come i musei, le fondazioni lirico sinfoniche e i teatri di tradizione; la realizzazione di nuove strutture, il restauro e il potenziamento di quelle esistenti, di enti o istituzioni pubbliche che svolgono esclusivamente attività nello spettacolo senza scopo di lucro. La legge di stabilità 2016 ha confermato la misura di agevolazione fiscale del 65% per le erogazioni liberali da ripartire in tre quote annuali di pari importo. Per le persone fisiche e gli enti che non svolgono attività commerciale il credito d'imposta è riconosciuto nel limite del 15% del reddito imponibile, mentre per i soggetti titolari di reddito d'impresa (società e ditte individuali) ed enti non commerciali che esercitano anche attività commerciale il credito d'imposta è invece riconosciuto nel limite del 5 per mille dei ricavi annui".

"Le modalità di fruizione - affermano i due consiglieri - dipendono dai soggetti che vogliono beneficiarne. Le persone fisiche e gli enti che non svolgono attività d'impresa potranno portare la detrazione nella dichiarazione dei redditi, i titolari di reddito d'impresa invece la porteranno in compensazione. Per diventare mecenate occorre selezionare l'intervento, cioè il bene culturale pubblico o l'attività di sostegno o la struttura pubblica di spettacolo che si vuole sostenere con la propria donazione, in coerenza con quanto previsto della legge che regola l'art bonus. Tra gli oltre 1100 enti iscritti al portale artbonus.gov.it, 650 sono Comuni e le donazioni attraverso l'art Bonus hanno superato ad oggi i 184 milioni di euro, di cui circa 40 raccolti direttamente dai Comuni".

Ancora numeri: "Secondo i dati presentati dal Mibac, i moderni mecenati sono stati prevalentemente persone fisiche (il 73%), seguite dalle imprese (20%) e dagli enti (6%). Le persone fisiche hanno donato in media 1.670 euro, le imprese 167.290 euro e gli enti 132.152 euro. Il provvedimento art bonus sta dando buoni frutti: l'arena di Verona ha raccolto 9 milioni, il complesso delle mura urbane di Lucca 4,9 milioni, Palazzo Chiericatti a Vicenza 1,5 milioni. Bassano del Grappa ha ricevuto per il ponte degli Alpini 1 milione di euro; a Firenze, invece, in lista ci sono la basilica della Santissima Annunziata e alcune sale degli Uffizi. In provincia di Lecce, infine, l'abbazia di Santa Maria di Cerrate potrà rinascere grazie alle donazioni. Sono 56 i progetti comunali che hanno raccolto oltre 100mila euro; l'Associazione Nazionale Comuni Italiani, l'Istituto per il Credito Sportivo e ALES hanno recentemente sottoscritto un protocollo d'intesa che prevede, per i prossimi tre anni, la concessione di mutui fortemente agevolati ai Comuni per il completamento di interventi sui quali sono state aperte raccolte fondi art bonus. I progetti per i quali è possibile richiedere l'ammissione a contributo devono essere relativi a interventi su beni culturali pubblici di proprietà comunale già destinatari di erogazioni liberali cui spetta il credito d'imposta art bonus. Nell'ambito del protocollo è previsto per i Comuni un plafond di 10 milioni di euro di mutui a condizioni vantaggiose, ove il 50% dell'importo massimo complessivo stanziato è riservato all'utilizzo da parte dei piccoli Comuni. Ciascun intervento potrà essere ammesso a fruire delle somme stanziate per un importo massimo di 500mila euro sulla base di progetti definitivi regolarmente approvati e provvisti delle necessarie autorizzazioni, e a condizione di aver ottenuto donazioni private con l'art bonus per un importo almeno pari al 60% del costo complessivo dell'intervento (per finanziamenti di importo superiore, l'ICS si rende disponibile al finanziamento dell'ulteriore quota, senza limite d'importo, ad un tasso d'interesse che sarà determinato definitivamente dall'ICS in sede di stipulazione del mutuo)".

Dal momento che a Mondovì esistono molti contenitori vuoti, Tarolli e Magnino chiedono al primo cittadino "se l'amministrazione comunale possa e voglia promuovere un proprio progetto di art bonus" e "in caso di risposta affermativa al quesito precedente, quale progetto voglia proporre (ad esempio la ristrutturazione di Santa Chiara, quella del teatro sociale, il percorso delle mura di Piazza?)". Inoltre, "come intende l'amministrazione promuovere la figura e il ruolo del mecenate a livello monregalese?".

Le risposte giungeranno in occasione della prossima seduta del Consiglio comunale.

Alessandro Nidi

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