La scomparsa del capo dei capi Totò Riina, condannato a numerosi ergastoli per oltre cento omicidi, accende anche nella Granda il dibattito sulla sua morte.
L'avvocato cuneese Alessio Ghisolfi, Consulente giuridico e diplomatico per la vice Presidenza del Senato, stempera le polemiche ricordando l'arrivo a Palermo del Procuratore Giancarlo Caselli evidenziando come anche nella narrativa della fine del novecento sia meglio celebrare la parte buona di questo Paese.
"La migliore risposta alla notizia della scomparsa di Riina è ricordare chi ha sacrificato la propria vita, scegliendo volontariamente di assumere incarichi di perso a Palermo dopo le stragi di mafia: Giancarlo Caselli passa da Torino a Palermo ed in poche ore si trova faccia a faccia con Totò Riina da poche ore arrestato.
La fase di Caselli alla procura palermitana condurrà a comminare oltre 650 ergastoli ad esponenti di cosa nostra ma la sua vita resterà blindata per sempre: Riina disse che proprio lui aveva inferto l'ultimo colpo di grazia al prefetto Dalla Chiesa assassinato dopo che lo Stato lo aveva tradito non concedendogli i poteri speciali che a Roma gli avevano promesso. Operazione "Caselle" fù la sventata strage di mafia in cui Caselli dove perdere la vita in partenza dall'aeroporto di Torino.
Celebrare la vita a schiena dritta di chi ha costruito pagine importanti di questo Paese, come Caselli, è la miglior forma di antidoto ad ogni pericoloso revisionismo o inutile pietismo" ha dichiarato l'avvocato Ghisolfi