Attualità - 18 novembre 2017, 11:09

A Cuneo, disabili allontanati da un bar: "Non tornate più". La persona incriminata: "Le cose non sono andate così"

Sta diventando virale in tutta Italia quanto accaduto giovedì mattina in un bar della galleria dell'Ipercoop. Diego, dipinto come un mostro: "Ho solo detto che tornino con qualcuno che sia in grado di prevenire situazioni pericolose come quella a cui ho assistito giovedì scorso"

Immagine di repertorio

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Sta diventando virale, non solo nel cuneese, la notizia della "cacciata" da un bar della Galleria Ipercoop di Cuneo di un gruppo di ragazzi disabili e delle loro assistenti. Si tratta degli ospiti del Centro Diurno "Cascina Pellegrino" di Cervasca. Non siamo riusciti a contattarli, essendo, il centro, aperto dal lunedì al venerdì. 

Ieri mattina, 17 novembre, una signora, presente al momento del fatto, ci aveva inviato una lettera indignata, raccontandoci l'episodio e sostenendo che il titolare del bar, supportato da quello di un esercizio vicino, avrebbe invitato il gruppo ad andarsene, dicendo che non erano graditi. L'uomo avrebbe inoltre sostenuto che le assistenti non sarebbero state in grado di gestire quei ragazzi, alcuni di loro fisicamente molto forti. 

Ma cosa, realmente, è successo? Pare che uno dei ragazzi presenti si sia agitato e che sia stato molto difficile riportarlo alla calma. 

Nel pomeriggio un post di Luca Pavan rende pubblica la vicenda. Il post è diventato virale in poche ore, scatenando tantissimi commenti, tutti, per lo più, tesi a denigrare il comportamento del titolare del bar e a chiamare in causa l'Ipercoop, chiedendo di prendere le distanze dall'accaduto. Ovvio che, tra i tanti commenti, sono andati per la maggiore quelli della serie: "Vergogna", "Boicottiamo il bar". Visto il tema, è probabile che la vicenda raggiunga risonanza nazionale.

Il post di Luca: "Immagina una città tipo Cuneo, immagina la galleria di un centro commerciale, immagina un gruppo di ragazzi di un centro diurno per disabili che si ferma in un bar della galleria a prendere un caffè, immagina un ragazzo che si agita un po' ma viene tranquillizzato dagli operatori presenti. Immagina che prima il gestore del bar e poi quello di un negozio vicino dicano che quei ragazzi non li vogliono, che sono pericolosi e che li pregano di andarsene e di non tornare mai più. Immagina questi ragazzi che si rimettono le giacche e se ne vanno. Ora basta immaginare. E' tutto successo". Con il nome del centro diurno.

E' tutto successo, è vero. Ma esiste anche un'altra versione dei fatti, che ci viene fornita direttamente da Diego Bonifazi, la persona "incriminata", diventato un mostro, contro la quale è stato scritto di tutto sui social. Diego ci spiega come sono andate le cose dal suo punto di vista, specificando che è tutto documentato dalle telecamere di sicurezza. "Lavoro in questo bar da anni e i ragazzi vengono tutte le settimane. Sono sempre stati trattati bene, anzi, con loro usiamo anche più riguardo. Giovedì mattina uno di loro, un uomo di almeno 90 chili, si è agitato e ha picchiato una delle assistenti, facendomi temere il peggio. Sarei voluto intervenire ma me lo hanno impedito, dicendo che non ero autorizzato. E' stata una scena choccante: vedere questa ragazza minuta presa per il collo, aggredita e non poter fare niente. E se al suo posto ci fosse stato un bambino, come capita sempre nel pomeriggio, quando gli alunni delle scuole vengono a chiedere i punti dell'IperCoop?".

Diego aggiunge: "Ho chiesto il numero di un responsabile del Centro, che non mi è stato dato. Non ho mai detto di non venire più nel mio locale, anzi. Ho solo chiesto che ci sia, se e quando vorranno tornare, una persona in grado di prevenire questo tipo di comportamenti. La forza di quel ragazzo era incredibile, ho temuto per l'incolumità di quella ragazza, come per la mia, dei miei collaboratori e dei clienti. Non è una questione di discriminazione, ma c'è bisogno di persone che abbiano anche la capacità fisica di gestire situazioni di quel tipo. Ho fatto tante cose con l'Associazione Cuneo nel Cuore, ho il massimo rispetto per la disabilità. Qui la discriminazione non c'entra nulla".

Nel frattempo l'Ipercoop di via Cascina Colombaro, chiamata in causa da molti utenti social, tramite il suo direttore Andrea Villani, ha deciso che procederà in due modi: "Da un lato richiameremo il titolare del bar, che non può in alcun modo comportarsi così. Noi non abbiamo nulla a che fare con loro, perché si tratta di un esercizio privato che paga un affitto, ma fuori dalla galleria c'è scritto IperCoop ed episodi di questo tipo ci screditano. Lui mi ha dato una versione diversa, resta il fatto che la Coop è da sempre attenta alle tematiche del sociale. Contatteremo il Centro e inviteremo questi ragazzi a tornare, perché qui da noi saranno sempre i benvenuti. Li conosciamo perché vengono spesso qui da noi. Un episodio del genere non dovrà mai più ripetersi".


Bsimonelli

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