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Saluzzese | 07 dicembre 2017, 17:45

“Rivogliamo la possibilità di poter donare almeno una domenica al mese presso l’emoteca dell’Ospedale di Saluzzo”

L’ “Officina delle idee” incontra i vertici del Gasm, Gruppo autonomo sangue Mombracco e della Lilt, Lega italiana lotta ai tumori, di Saluzzo-Savigliano

Immagine di repertorio

Immagine di repertorio

Da tre a due giorni feriali di donazione, con la soppressione della possibilità di donare la domenica.

L’emoteca dell’Ospedale di Saluzzo è stata oggetto, nei giorni scorsi, di un incontro tra l’Associazione “Officina delle idee” ed il Gasm, Gruppo Autonomo Sangue Mombracco, rappresentato da Giuseppe Audisio e Giampiero Bravo.

La diminuzione delle possibilità di donare il sangue presso l’Emoteca Saluzzese è confermata: si passa da tre giorni la settimana passati a due, mentre la possibilità periodica di donare la domenica, che prima era di una volta ogni due mesi, oggi non è più possibile”, spiegano i partecipanti all’incontro.

I vertici di “Officina” e Gasm si interrogano sui motivi che hanno portato a questa riduzione del servizio. “Le risorse di personale scarseggiano, è vero, ma così poi diventa inevitabile ricorrere al servizio offerto dalla Banca del sangue di Torino, facendo così uscire le decine di sacche raccolte in queste occasioni dal circuito dell’Asl Cn1”.

Si è quindi deciso di approfondire questo aspetto con il responsabile del servizio, il dottor Lorenzi, verificando di ripristinare - se possibile - questa opportunità domenicale, istituendo poi un calendario chiaro e condiviso delle date di conferimento presso l’Emoteca di Saluzzo.

Al tempo stesso, l’“Officina delle idee” ha incontrato Gianfranco Fortina, rappresentante della Lega italiana per la Lotta contro i Tumori di Saluzzo-Savigliano.

Sono state illustrate le attività del nutrito gruppo di volontari, chiamato a sviluppare innanzitutto la cultura della prevenzione, a partire dai bambini delle scuole. A Saluzzo è inoltre presente un punto visite presso la sede della Lilt in Corso Roma, in particolare per il sempre più diffuso melanoma.

Grandi energie sono dedicate anche al supporto logistico e psicologico delle persone ammalate e delle loro famiglie, con trasporto presso i centri di cura, visite mediche, consegna terapie e altro ancora.

Sull’Ospedale di Saluzzo è stato evidenziato come l’assenza della cosiddetta “camera bianca”, nella quale vengono preparate le terapie per i malati oncologici, crea tempi di attesa piuttosto lunghi per gli ammalati del saluzzese”.

Nicolò Bertola

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