Politica - 16 gennaio 2018, 10:45

Il Comitato provinciale della Lega taglia fuori Flavio Gastaldi e Roberto Mellano

Nella rosa dei nomi proposti da Cuneo non figurano i due dirigenti che le indiscrezioni indicavano come favoriti e già candidati in pectore. Si profila un braccio di ferro tra Bergesio/Gancia e Molinari/Salvini?

Da sinistra, Flavio Gastaldi e Roberto Mellano

Da sinistra, Flavio Gastaldi e Roberto Mellano

Roberto Mellano, sindaco di Envie, referente del partito in Piemonte per gli enti locali, l’uomo che fino a ieri veniva indicato come probabile candidato al Parlamento per la Lega, non risulta nella rosa dei nomi votata lunedì sera dal Comitato provinciale del Carroccio.

Tagliato fuori anche Flavio Gastaldi, coordinatore provinciale dei Giovani Padani, il giovane elettricista ventiseienne di Genola, ritenuto l’astro nascente del Carroccio cuneese.

La maggioranza del partito, guidata dal segretario provinciale Giorgio Maria Bergesio, che fa capo all’asse Roberto Calderoli-Gianna Gancia, ha fatto quadrato e il direttivo ha scelto uomini di stretta fiducia, tra cui non risultano esserci  Mellano e Gastaldi.

“Vista la piega che stava prendendo la riunione – si limita a dire Roberto Mellano – verso le 23 me ne sono venuto via. Matteo Salvini ha affermato che le candidature le vidimerà lui personalmente. Vedremo – aggiunge – quali saranno le scelte e solo dopo, eventualmente, commenterò”.

Alcuni dei presenti riferiscono che ad un certo punto della serata i toni si sono fatti particolarmente veementi.

E’ dall’area saluzzese che si sono levate le voci di dissenso più marcate per bocca del sindaco di Piasco Roberto Ponte e della segretaria della sezione di Barge Luciana Borga.

Che la situazione sia tesa lo dimostra il fatto che vari dirigenti interpellati si rifiutano di rilasciare dichiarazioni. “L’ordine di scuderia – spiegano – è di non parlare in questo momento con gli organi di informazione”.

Tuttavia, pur nell’incomprensibile riserbo, siamo riusciti a conoscere l'elenco dei nominativi: 4 uomini e 4 donne.

In cima ai designati risulta esserci il segretario provinciale Giorgio Maria Bergesio, già sindaco di Cervere e presidente del Consiglio provinciale. Seguono: Paolo Demarchi, saluzzese, ex capogruppo in Provincia, Marco Racca, consigliere di opposizione a Savigliano, Federico Gregorio, sindaco di Narzole, Anna Mantini, consigliere comunale di minoranza a Fossano, già assessore provinciale e presidente della Consulta delle Pari Opportunità e Lorena Bellino, segretaria della sezione cuneese e candidata alle comunali di Cuneo nell’ultima tornata amministrativa, Laura Peano, consigliere comunale di minoranza a Cuneo e Giusy Baravalle, dirigente del Carroccio braidese. 

L’aura di mistero e di riservatezza che circonda la vicenda dimostra quanto sia travagliata al momento la situazione nella Lega.

Il rischio – se non ci saranno interventi di mediazione – è che nel Carroccio cuneese possa determinarsi una spaccatura proprio a ridosso dell’appuntamento elettorale.

Ciò che è paradossale è che a Cuneo, se i candidati venissero attinti da questa rosa, a soccombere sarebbe proprio la componente più vicina al segretario piemontese Riccardo Molinari e, di riflesso, a Matteo Salvini.

Giampaolo Testa

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