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Politica | 20 gennaio 2018, 13:30

Il centrosinistra cerca (a fatica) di comporre il puzzle delle candidature

L’unica ad avere la quasi certezza di rielezione è Chiara Gribaudo, capolista sul proporzionale. A Mino Taricco toccherebbe il Senato con doppia opzione. Sul collegio Alba-Mondovì si profila la candidatura del vicesindaco di Bra, Massimo Borrelli. Probabile Andrea Olivero sul Cuneo-Saluzzo, ma resta da definire l’accordo tra Pd e “Civica Popolare”

Il centrosinistra cerca (a fatica) di comporre il puzzle delle candidature

Sono giorni di febbrili trattative per la definizione delle liste. Per quel che riguarda il Cuneese, all’appello mancano ancora i 5 Stelle, che stanno vagliando i requisiti di coloro che hanno passato la griglia delle “parlamentarie”, e la Lega per le sue complesse dinamiche interne.

Partiamo dal centrosinistra dove qualche spiraglio inizia ad intravedersi.

In questa formazione l’unica deputata che ha in tasca la quasi certezza di rielezione è Chiara Gribaudo. La giovane ex assessore di Borgo San Dalmazzo, dopo la rinuncia del vignaiolo tortonese, Walter Massa, sponsorizzato da Oscar Farinetti, ha la strada pressochè spianata (salvo cataclismi elettorali) per un ritorno a Montecitorio. Rispetto ai suoi colleghi, Mino Taricco e Andrea Olivero, è quella che parte indubbiamente avvantaggiata. Sarà capolista nel collegio proporzionale Cuneo-Asti-Alessandria sul Piemonte 2.

Il fatto di essere responsabile nazionale del dipartimento Lavoro del Pd e di essere vicina a Matteo Orfini l’ha indubbiamente favorita in un posizionamento decisamente più agevole rispetto a chi invece l’elezione nei collegi uninominali dovrà strapparla in un “durissimo corpo a corpo” con i candidati di centrodestra o grillini, per usare un’espressione di Matteo Renzi.

Per Taricco l’ipotesi più verosimile è che sia candidato al Senato sia nel maggioritario che nel proporzionale, ma per sapere quale collocazione avrà nel listino occorrerà capire quali saranno i big che la direzione nazionale del Pd vorrà paracadutare in terra subalpina. E già in Piemonte di maggiorenti Pd in cerca di un tetto parlamentare ce ne sono a iosa.

Resta da definire la posizione del viceministro uscente alle Politiche Agricole Andrea Olivero.

Tutto fa pensare che possa giocarsi la partita sul collegio Cuneo-Saluzzo-Savigliano, un collegio che comunque rappresenta dei margini di rischio visto che i sondaggi lo indicano appannaggio del centrodestra. Ma al di là di questo aspetto, rispetto al quale Olivero può far valere l’intenso lavoro svolto in questi anni a favore dell’agricoltura locale e non solo, resta da capire in quali termini verrà si concretizzerà l’alleanza tra la “Civica Popolare”,  di cui Olivero fa parte, e il Pd. I “petalosi” - così giornalisticamente viene definita la formazione della ministra della salute Beatrice Lorenzin per via dell’originale fiore che compare nel simbolo - chiedono almeno sei collegi uninominali sicuri.

Le agenzie di ieri riferivano che il Pd sarebbe disposto a concederne non più di tre, dovendo fare i conti anche con altre richieste, a partire da quelle della radicale Emma Bonino di “+Europa”. Il Pd – stando ai sondaggi – annovererebbe collegi uninominali sicuri in una forbice compresa tra 40 e 57, più una settantina di eletti sul proporzionale. Rispetto all’attuale truppa parlamentare, significherebbe una riduzione oltre il 50%. Il Pd non ha seggi da regalare e la partita si sta dunque complicando.

Olivero, essendo tra i leader nazionali potrebbe comunque avere oltre al collegio di Cuneo anche una posizione da testa di serie in un collegio proporzionale in qualche altra parte d’Italia.Per quanto riguarda l’altro collegio maggioritario della Granda, quello di Alba-Bra-Mondovì-Fossano, pare ci sia la disponibilità di Massimo Borrelli, 40 anni, vicesindaco di Bra con deleghe a Sport, Commercio, Turismo e Politiche Giovanili.

Pur trattandosi di un collegio che gli stessi esponenti del Pd definiscono “impossibile”, rappresenterebbe per Borrelli l’opportunità di una battaglia di testimonianza che gli darebbe comunque visibilità in vista delle prossime amministrative di Bra. E’ infatti lui il soggetto che da più parti viene indicato come il candidato del centrosinistra alle comunali del 2019, chiamato a raccogliere il testimone da Brina Sibille.

Giampaolo Testa

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