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Attualità | 22 gennaio 2018, 08:15

Il sindaco di Ostana scrive a Papa Francesco, invitandolo in paese per il premio “Scritture in lingua madre”

Giacomo Lombardo, primo cittadino, compie un excursus a 360 gradi, cercando di illustrare al Santo Padre il percorso portato avanti da anni. La missiva tocca anche il progetto di accoglienza di richiedenti asilo, dove il sindaco non lesina alcune critiche ad una parte – “sia pure piccola” – della sua comunità

Papa Francesco

Papa Francesco

Papa Francesco sarà ad Ostana per la decima edizione del premio “Scritture in lingua madre”?

Giacomo Lombardo, sindaco del piccolo centro dell’Alta Valle Po, nei giorni scorsi, ha scritto al Pontefice, invitandolo in paese, tra i Borghi più belli d’Italia, ai piedi del Monviso.

Nella sua missiva indirizzata al Vaticano, Lombardo ha compiuto una "panoramica"a 360 gradi, cercando di illustrare al Santo Padre il percorso portato avanti da anni ad Ostana.

La nuova sfida che Ostana si è imposta – scrive il sindaco - è dare slancio all’agricoltura, recuperando e rimettendo a valore i terreni incolti e abbandonati. L’obiettivo è duplice: contrastare il degrado ambientale e favorire l’occupazione giovanile.

Per fare ciò, si è intervenuto sullo spezzettamento fondiario delle proprietà, grande problema delle Alpi dove si contano milioni di minuscole particelle catastali. Le diatribe tra i proprietari dei terreni sono la causa principale della situazione di abbandono di molte aree, con la conseguenza della riduzione delle terre realmente coltivabili. Il puzzle delle proprietà va ricomposto, e ancora una volta è il Comune che deve trovare la soluzione tramite un accordo con i privati che è possibile recuperando reciproca fiducia, richiamando alla solidarietà e condividendo, con generosità, il destino dei beni comuni”.

Nel suo scritto, Lombardo non dimentica di portare a conoscenza del Pontefice il progetto messo in piedi per l’accoglienza dei richiedenti asilo: “Il progetto di accoglienza avviato da qualche mese fa convintamente parte di questo percorso. – illustra - Davanti alle difficoltà del mondo, così accentuate in questo momento storico, abbiamo ritenuto di dover fare la nostra parte offrendoci spontaneamente, per condividere le ricchezze che ci sono state donate, alle sorelle e ai fratelli meno fortunati di noi.

Il primo cittadino, ricordando al Santo Padre come Ostana abbia tra i suoi cittadini onorari figure del calibro di don Luigi Ciotti ed Antonia Arslan (scrittrice testimone del genocidio degli Armeni), ha parlato della disponibilità manifestata dal suo Comune ad accogliere alcuni migranti richiedenti asilo.

Vogliamo così dare un seguito concreto alle buone intenzioni spesso proclamate e quasi sempre disattese”.

Proprio in merito al progetto di accoglienza, Lombardo non lesina alcune critiche ad una parte – “sia pure piccola” – della sua comunità, condividendole con il Sommo Pontefice: “L’iniziativa  - scrive infatti – non ha mancato di incontrare la reazione ostile di una parte della comunità; anche tra coloro che praticano la fede cristiana e che neppure le parole illuminate del nostro parroco, ispirate alla Sua dottrina, ono riuscite a convincere.

Dopo quella prima fase, che per qualche notte non mi ha consentito di dormire, sembra tuttavia farsi strada un diverso atteggiamento che restituisce al sacramento della Comunione l’originario significato di comunione con Dio e con gli altri esseri viventi, a cominciare dai nostri fratelli in difficoltà.

L’Amministrazione è stata solidale ha tenuto duro e ora, sia pur lentamente, abbiamo fiducia che anche questa sfida possa essere vinta. Ci siamo dedicati con determinazione all’accoglienza e all’integrazione e ora il fronte del no che si era creato, con appoggi esterni, si è sgretolato e molte persone, allora negative, hanno cambiato idea e “i paki,” come vengono affettuosamente chiamati, i pakistani richiedenti asilo sono stati, alfine, accolti positivamente nella comunità”.

Il premio “Ostana – Scritture in lingua madre” - una "festa sulla biodiversità culturale dell’umanità" - si articola su una serie di incontri, e confronti fra lingue di varie parti del mondo (appartenenti alle culture delle minoranze linguistiche), rappresentate dagli autori premiati, “ambasciatori della cultura del loro popolo”. Gli appuntamenti sono organizzati, solitamente, agli inizi del mese giugno.

Nicolò Bertola

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