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In Breve

| 10 febbraio 2018, 14:46

Settimana di passione sulle borse mondiali. Che fare?

Il calo repentino delle borse mondiali è stato uno degli argomenti che hanno tenuto banco nel mese di febbraio

Settimana di passione sulle borse mondiali. Che fare?

Il calo repentino delle borse mondiali è stato uno degli argomenti che hanno tenuto banco nel mese di febbraio. Dopo un gennaio spumeggiante e un 2017 particolarmente favorevole pare che "l'Orso" - come si chiama in gergo il mercato ribassista - si sia finalmente risvegliato.

Un delle risposte che i risparmiatori cercano con ansia dai propri consulenti, sulla stampa e sul web è proprio questa: come bisogna comportarsi quando i mercati scendono, e per di più molto velocemente?

Sarà anche noioso, ma la prima cosa da fare è verificare la propria strategia, i propri obiettivi e la propria tolleranza alle oscillazioni, senza farsi influenzare troppo dalle notizie di cronaca.


Fatta questa doverosa e scontata premessa voglio espormi un po' di più sulla attuale situazione.

Parliamo della borsa america che a ragione viene considerata un riferimento importante per i mercati azionari di tutto il mondo

 

L'indice S&P 500, che rappresenta le 500 azioni a maggiore capitalizzazione quotate alla borsa di New York ha lasciato sul campo oltre 8 punti percentuali dai massimi; nulla di eccezionale dopo un prolungato periodo di ottime performance, se non fosse che il tutto è avvenuto in sole dieci sedute di borsa. In pratica il calo è del tutto normale, quello che ha spaventato operatori e risparmiatori è la velocità con cui è avvenuto.

 

Cerchiamo di analizzare cosa ha scatenato le vendite sui listini per comprendere cosa sia avvenuto ed immaginare cosa potrà avvenire nelle prossime settimane.

 

Un calo innescato da buone notizie

 

La particolarità di questo calo deriva dal fatto che si è scatenato a seguito di buone notizie macroeconomiche.

In pratica le vendite sono scattate dopo il buon dato sui salari USA coincisi con un paper ottimista della BCE. Ovviamente ai risparmiatori è parso un paradosso.

In una precedente puntata di questa rubrica settimanale abbiamo parlato delle politiche monetarie straordinarie che sono state messe in atto dalle banche centrali. 

 

Lo trovi qua -- > [ http://www.targatocn.it/2017/10/28/leggi-notizia/argomenti/finanzasemplice/articolo/come-funziona-il-quantitative-easing-della-banca-centrale-europea-e-cosa-devi-sapere-per-amministrar.html]

 

La situazione che avevamo descritto è quella di una economia e di una finanza che hanno beneficiato di una immane mole di denaro riversato dalle banche centrali tramite operazioni straordinarie volte a contrastare la crisi economica e finanziaria.

 

Oggi queste misure sono in fase di esaurimento: in USA si prevedono due, o forse tre rialzi di tassi nel corso del 2018 e in europa la BCE sta iniziado a ridurre gli acquisti di titoli governativi.

I mercati o (meglio) gli operatori dei mercati, sanno bene che queste misure, per essere attuate, necessitano di una situazione economica favorevole; di qui il paradosso. Ogni notizia positiva sul fronte economico viene oggi interpretato come potenzialmente pericoloso perché può essere l'occasione di una riduzione degli stimoli e delle politiche monetarie ultra espansive delle banche centrali.

Avevo fatto l'esempio estremo dell' ammalato che si è assuefatto ai farmaci anti dolorofici. In questa situazione ogni volta che il medico dice al paziente che sta guarendo finisce per terrorizzare il paziente che teme la fine delle cure di cui è diventato "drogato"

Quindi cosa fare?

Ci sono due fondamentali approcci alla costruzione dei portafogli:

- Una viene detta BUY&HOLD ovvero, in italiano, COMPRA e TIENI. Chi adotta questa strategia non deve fare assolutamente nulla. Semplicemente non farsi prendere dal panico ed attendere con pazienza che il mercato riprenda la sua strada.

- Un'altra strategia MARKET TIMING consiste invece nel movimentare i propri investimenti (spesso con l'aiuto del proprio consulente) in modo da ottimizzare i tempi di ingresso ed uscita dai mercati.

Nel primo caso c'è ben poco da dire, il lavoro si fa in fase di progettazione del portafoglio e poi ci si limita a ribilanciare ogni 6 o 12 mesi.

Nel secondo caso la strada è più complessa perché si tratta di distinguere i semplici "ritracciamenti" fisiologici (che possono rappresentare ottime occasioni di acquisto) da quelle fasi di calo che rappresentano l'inizio di una inversione di tendenza; situazioni in cui è conveniente ridurre la propria esposizione alle azioni alla ricerca di altre opportunità, in attesa che passi la tempesta.

Nel grafico ho riportato l'andamento pluriennale della borsa americana, in particolare dell' S&P500).

Il grafico grande rappresenta l'andamento pluriennale del mercato, nel dettaglio ho ingrandito quello che è accaduto in questi giorni.

Sono importanti entrambi perché nel grafico di lungo periodo è possibile considerare quello che è accaduto in una prospettiva ampia, nel dettaglio si capisce bene quello che ha spaventato gli operatori.

La parte più interessante che voglio mostrare è l'indicatore colorato che ho posto al di sotto del grafico dei prezzi.

E' un indicatore che ho progettato per distinguere i semplici ritracciamenti fisiologici dall'inizio di una vera fase di correzione importante.

Quando l'indicatore diventa rosso significa che le probabilità di una correzione lunga e profonda diventano elevate.

(Si può notare come l'indicatore abbia segnalato in modo provvidenziale sia la crisi iniziata ad aprile del 2000 che quella più recente del 2007-2008, evitando perdite che srebbero state superiori al 50%)

 

Oggi si vede come l'indicatore sia ancora verde (semplice ritracciamento) ma allo stesso tempo come i numeri indicati in basso a destra siano molto piccoli, segno inequivocabile che lo sparti acque è davvero molto vicino.

Se l'indicatore (in cui ripongo buona fiducia) si porterà al di sotto della linea dello zero sarà per me un importante segnale che le probabilità statistiche di assistere ad una crisi lunga ed importante sono decisamente elevate.

L'indice CAPE di SHILLER

 

Il grafico contiene un altro indicatore (questo non ideato da me) di tipo fondamentale. Il Cape di Shiller esprime, per dirla con una certa semplificazione, quanto sono costosi o convenienti i prezzi delle azioni rispetto agli utili prodotti dalle aziende che rappresentano.

Oggi questo indice è superiore a 30, segno che i prezzi delle azioni sono poco convenienti rispetto alle loro valutazioni storiche.

In conclusione

Saranno le prossime settimane a dirci con maggiore precisione quante probabilità ci sono del verificarsi di una fase ribassista vera e propria del mercato azionario. 

 

Non mi piace fare previsioni, perché sono poco utile e spesso sono condizionate dalle speranze di ciascun operatore. Quello che non mi piace affatto è investire il mio denaro quando le probabilità mi giocano contro.

Di conseguenza, sempre nel rispetto delle proprie strategie di lungo termine e delle proprie caratteristiche personali, sono propenso a pensare che se il ribasso dovesse continuare nelle prossime settimane sarebbe saggio iniziare a valutare di ridurre la propria quota azionaria per diversificare in altre strategie, come le strategie di investimento alternative che sono poco correlate sia con i mercati azionari che con i bonds, su strumenti inflation linked e su strategie convertibili, in ottica prudenziale

Alle strategie alternative avevo dedicato una puntata che puoi trovare qua:

-->  [ http://www.targatocn.it/2017/10/28/leggi-notizia/argomenti/finanzasemplice/articolo/come-funziona-il-quantitative-easing-della-banca-centrale-europea-e-cosa-devi-sapere-per-amministrar.html ]

Se poi l'allarme rientrerà prima del previsto sarà anche meglio e si potrà tornare a guardare i mercati azionari con maggiore serenità, anche con il supporto di valutazioni meno tirate e più aderenti ai valori reali delle aziende.



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Note legali: il presente articolo non costituisce sollecitazione ad acquistare o vendere strumenti finanziari, inoltre non rappresenta consulenza di investimento ai sensi della normativa vigente. Prima di sottoscrivere qualsiasi strumento di investimento è fondamentale accertarsi di avere compreso a fondo le caratteristiche anche tramite la consultazione dei documenti informativi

 

Fabrizio Monge

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