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Economia | 17 febbraio 2018, 10:44

Ray Dalio contro l'Italia e l'Europa, cosa c'è da sapere

Per chi non lo conoscesse, Ray Dalio è uno dei più grandi investitori del mondo, fondatore di Bridgewater Associates, un hedge fund che gestisce masse per 120 miliardi di dollari

Ray Dalio contro l'Italia e l'Europa, cosa c'è da sapere

Questa settimana rispondiamo ad un lettore della rubrica che ci scrive per avere qualche chiarimento sulla notizia che è circolata in questi giorni sulle pagine finanziarie, che vede Ray Dalio aumentare ulteriormente le sue posizioni ribassiste sul mercato azionario europeo e in particolare sulle banche italiane. 

 

"Buongiorno, seguo la vostra rubrica e vi faccio i miei complimenti per la semplicità con cui esponete argomenti complessi.
Ho letto sui giornali che Ray Dalio starebbe scommettendo su un crollo delle quotazioni in Europa e in Italia. E' una cosa che riguarda noi piccoli investitori? Sarebbe importante prendere spunto dalle operazioni di questo grande speculatore?

Grazie se vorrete rispondermi"

 

 

RISPOSTA


Domanda gettonatissima, questa settimana mi è giunta in termini più o meno simile da molti fronti e suppongo quindi che si tratti di un argomento di interesse diffuso.

Per chi non lo conoscesse, Ray Dalio è uno dei più grandi investitori del mondo, fondatore di Bridgewater Associates, un hedge fund che gestisce masse per 120 miliardi di dollari.

Credo che, per rendere il discorso comprensibile, la Sua interessante domanda vada separata in due sezioni.

La notizia in se.

Dal punto di vista della gestione di portafoglio trovo di scarsa utilità rincorrere questo tipo di notizie, per due ordini di motivi: da un lato danno un quadro molto incompleto della situazione reale di portafoglio di un grande hedge fund, concentrandosi soltanto su una singola operazione che chiaramente fa notizia. D'altro canto è altrettanto fuorviante pensare di poter replicare le strategie utilizzate dai grandi investitori in un piccolo portafoglio famigliare

Magari dedicheremo una puntata della rubrica a parlare di operazioni a spread e a margine, ma sono abbastanza restio a complicare ulteriormente un mondo (quello finanziario) che già di per se si presta ad essere confuso e bizantino.

 

Sebbene il mercato europeo non sia in questo momento tra i miei preferiti, la "scommessa" di Dalio non rientra fra le mie preoccupazioni principali sui listini del vecchio continente. Sono infatti diversi anni che i listini europei mostrano una significativa debolezza nei confronti dei cugini americani. (STOXX50 / S&P500)

Una eccezione, nel corso del 2017 è arrivata proprio dal mercato Italiano, che tuttavia tiene in ansia gli operatori in vista dei risultati delle prossime elezioni che costituiscono un potenziale elemento di incertezza 


Cosa si può imparare

 

Invece di tentare di replicare le operazioni di un fondo speculativo, ritengo invece decisamente più interessante, per un investitore privato, concentrarsi su un altro aspetto, a mio avviso molto più pratico ed applicabile, anche se meno elettrizzante.

Di Ray Dalio porto con me soprattutto il fil rouge del suo libro Principles, che ho letto con piacere e che consiglio vivamente a tutti gli interessati alla materia finanziaria in senso lato. Purtroppo non esiste (ancora?) una traduzione in lingua Italiana ma per chi ha dimestichezza con l'inglese è davvero tempo ben speso.

Un concetto che pervade tutta l'opera, fin dalle prime pagine, è proprio quello che l'investitore medio fatica a comprendere, ovvero che investire ha molto più a che fare con la gestione di ciò che non sappiamo, rispetto a quello che crediamo di conoscere.

Lo avessi detto io avrei potuto essere accusato di ignoranza o scarsa preparazione, detto dal buon Ray dovrebbe suonare in modo totalmente diverso.

C'è una domanda che ho iniziato a pormi quando ho iniziato a lavorare in finanza e che mi ha tormentato per diversi anni, ovvero "come è possibile che i guru degli investimenti abbiano preso delle sonore cantonate nelle loro previsioni e siano comunque riusciti a ottenere dei risultati incredibili negli anni?"

 

Qualche esempio ben noto può aiutare a chiarire meglio il concetto: 

- Warren Buffett che sconsigliava di investire nelle azioni tecnologiche

- George Soros che perde un miliardo di dollari scommettendo nel crollo della borsa americana dopo la vittoria di Trump

- Ray Dalio che scommette da qualche mese contro le banche italiane e queste (almeno per ora) non sono crollate.

Una risposta che per ora trovo soddisfacente l'ho trovata andando a studiare le biografie "lavorative" dei grandi investitori ed ho scoperto che il loro punto di forza sta nel metodo e nella gestione della posizione e del rischio, molto più che nella fase "previsiva"

Detta in parole molto banali, tutti questi signori, con le loro competenze e visioni del mercato differenti, hanno un cosa in comune: sanno ammettere di non possedere la sfera di cristallo e sanno che non si può controllare il mercato. Si possono assegnare delle probabilità agli eventi, ma solo chi è in grado di gestire gli eventi rari ed improbabili può avere successo nel tempo.

In altre parole i grandi investitori (al pari dei grandi imprenditori) ci insegnano che una strategia di investimento deve contemplare anche il caso in cui le cose vadano diversamente da come ci saremmo aspettati perché capiterà molto spesso di trovarsi in questa situazione.

I più grandi investitori al mondo sbagliano abbastanza spesso (immaginiamo noi comuni mortali) tuttavia le loro strategie sono solide proprio perché sono costruite in modo tale da non risentire in modo fatale di questi errori. Se torniamo all'argomento della Sua domanda, sono abbastanza sicuro che Ray Dalio saprà cogliere grandi profitti se le sue previsioni si riveleranno corrette viceversa sarà in grado di contenere le perdite nel caso si rivelino errate. Purtroppo l'esperienza mi insegna che a molti investitori improvvisati che tenteranno di emularlo accadrà esattamente l'opposto.

La gestione del rischio viene molto prima, in una ipotetica scala di importanza, rispetto alla abilità di prevedere l'andamento dei mercati.

E' una regola che può sembrare banale, ma la sua semplice applicazione può consentire di guadagnare nel tempo anche incappando i svariati errori di valutazione che senza dubbio si troveranno sul nostro cammino.

 

Una piccola nota

 

Senza scomodare i grandi investitori della storia, lo sanno bene i commercianti piccoli e grandi che applicano questa regola con maestria affrettandosi a liberarsi della merce invenduta dai loro magazzini, anche andando sotto costo, pur di non rimanere incastrati in una posizione potenzialmente pericolosa per la loro attività nel medio periodo.

 

* photo credit: Collage By Danor Shtruzman - Wikimedia Commons

 

 

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Fabrizio Monge

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