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Attualità | 21 febbraio 2018, 17:45

Gli effetti del Jobs Act sulla Granda: picco di assunzioni nel 2015, cresciuti costantemente i contratti a termine

Preso in esame anche il tema del lavoro 4.0 il cui focus sul territorio evidenzia come i provvedimenti, gli incentivi e gli investimenti sono stati accolti positivamente dagli imprenditori cuneesi. Mauro Gola torna sulla formazione: "Il 35% dei lavoratori fa un lavoro non correlato con il percorso di studi"

FOTO DI DANIELE CAPONNETTO

FOTO DI DANIELE CAPONNETTO

Gli effetti del Jobs Act, un analisi del lavoro 4.0 e il rapporto tra formazione e lavoro. Di questi temi si è parlato in Sala Michele Ferrero in Confindustria a Cuneo nel pomeriggio di oggi, mercoledì 21 febbraio, evento organizzato con Adapt - Istituto di ricerca nell’ambito delle relazioni industriali e del lavoro - con il contributo della Camera di Commercio di Cuneo.

Per quanto riguarda la riforma sul Lavoro introdotta dal Governo Renzi nel 2014, la nostra provincia ha registrato un incremento nelle assunzioni nel triennio 2014-2016. Contando i somministrati, i contratti a tempo determinato e gli indeterminati si registra un +5,7% delle assunzioni nel triennio. Significativo l’incremento dei contratti stabilizzati tra il 2014 (10.875) e il 2015 (18.300),  con una crescita del 68,3% nel primo anno in cui le aziende hanno potuto accedere agli incentivi sulle assunzioni.  Dato in calo nell’anno successivo con 12.052 assunzioni (-34,1%), ma con un trend di variazione positivo nel triennio del 10,8%.

Più costante la tendenza nei tre anni per quello che riguarda i contratti a termine. 73.989 nel 2014, 75.584 nel 2015 (+2,2%) e 77.509 (+2,5%) quasi un 5%  in più di crescita nel triennio.

“Gli over 50 è la categoria che risente maggiormente il cambiamento”
– hanno spiegato Francesco Seghezzi e Giulia Tiberi di Adapt presentando i risultati di due workshop specifici effettuati sul tema con le istanze del territorio – “Una formazione è fondamentale lungo tutto il periodo lavorativo. La categoria dei giovani paga l’innalzamento dell’età pensionabile, come la disomogeneità tra percorso formativo e futura occupazione.”

Sul tema della formazione è tornato ancora una volta il presidente di Confindustria Cuneo, Mauro Gola, dopo la lettera aperta agli studenti cuneesi che ha creato clamore mediatico: “Il 35% dei lavoratori fa un lavoro non correlato con il percorso di studi. E’ importante cercare di riequilibrare questo squilibrio. Abbiamo interesse tutti che ci sia una buona occupazione.”

Preso in esame anche il tema del lavoro 4.0 il cui focus sul territorio evidenzia come i provvedimenti, gli incentivi e gli investimenti sono stati accolti positivamente dagli imprenditori cuneesi.

“L’innovazione 4.0 funziona con aziende strutturate già prima del processo di digitalizzazione” – ha continuato nell’analisi Adapt – “Ci sarà con ogni probabilità la necessità di riorganizzare il sistema produttivo e quindi di costruire nuovi modelli, anche sindacali.”

“Alla base del concetto di digitalizzazione c’è la standardizzazione.” – spiega Alberto Sessa Hr di Agc Flat Glass Italia – “Per compiere la rivoluzione industriale, c’è bisogno di una predisposizione a cambiare. L’istruzione in tutto questo ha un ruolo chiave. Con la digitalizzazione ora un capo squadra deve saper leggere i sinottici che arrivano dalle macchina. Deve avere competenze in matematica, statistica, excel, inglese, oltre a una conoscenza degli strumenti di rilevazione dei dati fisici. Senza contare la predisposizione all’apprendimento, la creatività, il problem solving e la capacità di adattamento. Tutte skills richieste nel futuro mercato del lavoro.”

L'incontro è terminato con una tavola rotonda con Michele Tiraboschi (presidente Adapt), Marco Bentivogli (segretario generale Fim-Cisl) e Alberto Dal Poz (presidente Federmeccanica). I lavori sono stati presentati dal direttore di Confindustria Cuneo Giuliana Cirio. Oltre ad Agc sul tema del Lavoro 4.0 è intervenuta la Electro-Parts di Bossolasco.

Daniele Caponnetto

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