/ Economia

Economia | 10 marzo 2018, 05:00

Fondi a cedola - conviene acquistarli?

Fondi a cedola - conviene acquistarli?

Questa settimana ci ha scritto un lettore che ha sottoscritto con la sua banca dei fondi a distribuzione dei proventi. Rispondiamo pubblicamente dato che l'argomento è decisamente interessante

 

Domanda:

Buongiorno, ho sottoscritto con la mia banca dei fondi che mi offrono una cedola periodica. La seguo sulla rubrica settimanale e sul suo blog e vorrei sapere la sua opinione in merito.

 

 

Grazie per la domanda, è un argomento che ci troviamo spesso a discutere quindi Le rispondo pubblicamente perché credo possa essere un argomento caro a molti risparmiatori.

 

Mi permetta di fare un passo indietro. Gli strumenti di cui Lei ci parla sono molto popolari soprattutto in Italia, dato che per molto tempo i risparmiatori hanno investito in titoli di stato e si sono abituati a vedersi accreditate le cedole periodiche. 

 

Questa caratteristica di distribuire periodicamente gli utili li rende rassicuranti perché in qualche modo il risparmiatore associa la cedola periodica ad un senso di sicurezza.

 

Esposte le cause della popolarità dello strumento passiamo ad analizzare quali caratteristiche li contraddistinguono a livello tecnico e a comprendere se possono rappresentare una buona soluzione di investimento.

 

Difficile generalizzare.

La possibilità di distribuire i proventi è una caratteristica che riguarda le più svariate tipologie di investimento. Dagli obbligazionari governativi agli azionari passando per i bilanciati e multi asset. Di conseguenza sarebbe fondamentale capire quali fondi ha acquistato e comprendere se il portafoglio che ne risulta corrisponde alle sue caratteristiche di investitore, alla sua tolleranza al rischio e ai suoi obiettivi. 

 

Come affermo spesso il primo passo (il più importante) è definire la strategia di fondo per raggiungere i propri obiettivi, solo successivamente si può andare a costruire il portafoglio con gli strumenti più adatti ed efficienti.


La invito però a non fare l'associazione fondi a cedola = investimenti prudenti. Sono infatti due cose completamente slegate ed indipendenti.

 

L'aspetto fiscale

Fatta la premessa di cui sopra occorre analizzare un aspetto che rappresenta un grosso limite dei fondi a cedola periodica: la fiscalità

Questi strumenti distribuiscono infatti un importo periodico che viene tassato come se si trattasse di un utile (26% o 12,5% nel caso di rendimenti derivanti da titoli di stato)

 

La tassazione così descritta determina due effetti:

- Se andremo a vendere il nostro fondo in guadagno il danno è ridotto, semplicemente avremmo anticipato la tassazione su una parte dei profitti (quelli distribuiti periodicamente) che non è il massimo dell'efficienza ma se la distribuzione delle cedole è gradita possiamo considerarlo un danno accettabile.

 

- Se andremo a vendere il nostro fondo in perdita, il trattamento fiscale risulterà beffardo. Avremmo infatti pagato le tasse su un guadagno virtuale (le cedole) senza poter poi compensare le stesse con la perdita in conto capitale. 

 

In poche parole ci troveremo ad avere pagato le tasse su un guadagno che non abbiamo realizzato.

 

Ulteriori aspetti da tenere in considerazione.

Anche il modo in cui vengono generate le cedole non è omogeneo. 
Ci sono infatti fondi che prevedono la distribuzione degli effettivi proventi incassati sul portafoglio sottostante. In questo caso saremo in presenza di una cedola variabile che riflette l'effettiva redditività del portafoglio. 

 

Diverso è il caso dei fondi a cedola fissa, dove spesso accade che la cedola distribuita sia superiore al rendimento effettivamente realizzato. In questo caso la cedola è - di fatto - un rimborso parziale di capitale, trattato però fiscalmente come una plusvalenza, che in realtà non c'è.

 

Cosa conviene fare

Come sarà emerso dalla mia risposta, non amo particolarmente investire nei fondi a cedola. Questo non significa che rappresentino, in generale, un prodotto da evitare in assoluto. 

Ci sono infatti fondi che sono disponibili solo nella versione a distribuzione dei proventi, oppure casi in cui effettivamente il risparmiatore ha necessità di ottenere un flusso periodico.
Da evitare invece il caso in cui questi fondi siamo sottoscritti per un semplice effetto di rassicurazione a livello emotivo.
In questi casi è preferibile optare per la classe ad accumulazione, sempre che lo strumento rientri in una strategia coerente e il fondo risulti ben gestito.

 

 

Hai domande, dubbi, curiosità? Scrivi a info@targatocn.it e seguimi sulla pagina Facebook https://www.facebook.com/studiomonge

Note legali: il presente articolo non costituisce sollecitazione ad acquistare o vendere strumenti finanziari, inoltre non rappresenta consulenza di investimento ai sensi della normativa vigente. Prima di sottoscrivere qualsiasi strumento di investimento è fondamentale accertarsi di avere compreso a fondo le caratteristiche anche tramite la consultazione dei documenti informativi

 

Fabrizio Monge

TI RICORDI COSA È SUCCESSO L’ANNO SCORSO A APRILE?
Ascolta il podcast con le notizie da non dimenticare

Ascolta "Un anno di notizie da non dimenticare" su Spreaker.

WhatsApp Segui il canale di Targatocn.it su WhatsApp ISCRIVITI

Ti potrebbero interessare anche:

Prima Pagina|Archivio|Redazione|Invia un Comunicato Stampa|Pubblicità|Scrivi al Direttore|Premium