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Agricoltura | 23 marzo 2018, 12:06

Le alternative all'aratura: semina su sodo, minima lavorazione e strip-tillage

Semina su sodo, minima lavorazione e strip tillage nei sistemi cerealicoli

Le alternative all'aratura: semina su sodo, minima lavorazione e strip-tillage

Semina su sodo, minima lavorazione e strip tillage nei sistemi cerealicoli: sono tante le alternative e i vantaggi che possono portare l’agricoltore a decidere di ridurre o eliminare qualsiasi tipo di lavorazione meccanica del terreno.

La semina su sodo è una tecnica di agricoltura conservativa. Rispetto alle forme convenzionali di coltivazione (quelle che prevedono lavorazioni preliminari del terreno come arature, fresature, erpicature), lascia il terreno indisturbato e contribuisce alla sua naturale strutturazione, all’accumulo di carbonio organico, alla riduzione dei fenomeni di erosione e desertificazione, alla migliore gestione delle risorse idriche. Si esegue con apposite seminatrici che sono in grado di seminare direttamente su terreni non lavorati occupati in superficie dai residui della coltura precedente o da mirate colture di copertura.

La minima lavorazione del terreno è una via di mezzo tra l’aratura e la semina su sodo, e può entrare con profitto in rotazione con l’aratura per abbattere i costi e mitigare le azioni di disturbo al suolo provocati dalle arature. Questo tipo di lavorazione ha vari obiettivi: ridurre il numero di passaggi di macchina richiesti per la semina, causare un basso impatto sulla fertilità fisica del terreno, snellire i tempi per gli avvicendamenti colturali, ridurre i costi colturali.

Lo strip-tillage, infine, è considerato la nuova frontiera della minima lavorazione e sta incontrando notevole interesse in Italia. La lavorazione a strisce consiste in una lavorazione superficiale del terreno alla profondità di circa 15 centimetri su fasce larghe al massimo 15 centimetri, intervallate da fasce dove vengono lasciati in superficie tutti i residui colturali. Si risparmiano ore di lavoro e gasolio, mentre i residui colturali lasciati in superficie esercitano un benefico effetto sull’incremento della sostanza organica e della vita microbiologica del suolo, contrastando eventuali fenomeni erosivi. Si diminuiscono le emissioni di CO2 e il terreno dimostra di assorbire meglio acqua e nutrienti, creando un ambiente ideale per la pronta germinazione del seme.

 

 

 

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rg

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