A Fossano, come nei maggiori centri della Granda in cui nella primavera prossima si andrà alle urne per eleggere il sindaco e rinnovare il Consiglio comunale (Alba, Bra, Saluzzo), si stanno affilando le armi.
Se si vuole leggerlo in chiave politica, il “caso Iris” indica che il Movimento 5 Stelle è già partito. Ovviamente i “grillini” giocano a carte coperte, anche se non pare che il prossimo candidato sindaco possa essere l’attuale (e unico) consigliere comunale Ilaria Riccardi.
I pentastellati, più qui forse che altrove, puntano alla conquista del municipio confidando negli acciacchi del Pd e sperando che il centrodestra, già non granitico, prima di allora, possa implodere. Si vocifera di un imprenditore nel settore della distribuzione di bevande, ma quando si cercano conferme, dai 5 Stelle ci si sente rispondere che si tratta di pettegolezzi da bar.
A difendere i colori del Pd e del centrosinistra sarà quasi certamente ancora il sindaco uscente Davide Sordella. Si era ventilato di un possibile ritorno in campo del suo predecessore, Francesco Balocco, attuale assessore regionale ai Trasporti, ma dal suo staff fanno sapere che “l’ipotesi proprio non esiste”. Sul centrodestra la partita è ancora tutta da definire. Il candidato sindaco della volta scorsa, Antonio Vallauri – almeno così si dice – sarebbe intenzionato a non riproporre la candidatura.
Tutto è comunque legato ai rapporti che si stabiliranno tra Forza Italia e Lega. Si è parlato, all’indomani del voto del 4 marzo, di un accordo spartitorio tra i due partiti che vedrebbe i candidati sindaco dei quattro centri Alba, Bra, Fossano e Saluzzo assegnati i primi due a Forza Italia e gli altri alla Lega. Certo è che la Lega è passata in città dal modesto 6,5% delle comunali del 2014 al quasi 29% delle ultime politiche. Forza Italia mantiene invece sostanzialmente inalterato il dato dei consensi, che si aggira intorno al 13% con una flessione appena percettibile rispetto alle ultime amministrative. A rigor di logica potrebbe essere l’inossidabile Anna Mantini, oggi unica consigliera della Lega in municipio, la candidata sindaca, ma il segretario provinciale e neo senatore Giorgio Bergesio si mostra prudente: “Siamo ancora in una fase di contatti. E’ presto per fare nomi”.
I dirigenti del Carroccio, com’è ovvio che sia, tendono a minimizzare i dissensi interni, ma a Fossano la situazione non è idilliaca. La Mantini è una costante nella politica locale. Da sempre vicina alla capogruppo in Regione Gianna Gancia, non è però ritenuta una salviniana doc. Requisito questo che avrebbe invece Vanna Sereno. “Se si candidasse – affermano i suoi sostenitori - farebbe proseliti e avrebbe il gradimento dei vertici”.
Gli equilibri interni del partito restano da definire, anche se è probabile che alla fine i due parlamentari Giorgio Bergesio e Flavio Gastaldi una quadra la troveranno cercando una soluzione terza che vada oltre le due vestali del Carroccio fossanese. Resta a questo punto da capire se Gianfranco Dogliani e con lui Forza Italia, che rappresentano l’area più liberal e meno radicale del centrodestra fossanese si accontenteranno del ruolo di comprimari. Una sfida, quella che si disputerà all’ombra del castello degli Acaja, che si annuncia per il momento a tre con l’incognita di eventuali liste o coalizioni civiche. In questa stagione politica di “geometrie variabili” la sorpresa è sempre dietro l’angolo.
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