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Attualità | 20 aprile 2018, 13:47

A Vinitaly cin cin col prosciutto crudo Cuneo

Particolarmente apprezzato l’abbinamento proposto da Confagricoltura alla Fiera di Verona con tre grandi vini bianchi: lo spumante classico Alta Langa, l’innovativo Asti secco e lo storico Roero Arneis

A Vinitaly cin cin col prosciutto crudo Cuneo

Vinitaly è stata una vetrina formidabile per i vini piemontesi.Aggirandosi per gli stand si aveva la netta percezione di quanto siano considerati, specie dagli operatori stranieri, i nostri vini e di quale sia il livello di qualità raggiunto.

Nell’ambito dei tanti eventi collaterali, Confagricoltura Piemonte ha promosso l’abbinamento di tre grandi vini bianchi al prosciutto crudo Cuneo. Lo spumante metodo classico Alta Langa, illustrato dal presidente dell’omonimo consorzio Giulio Bava, il neonato Asti Secco, che rappresenta un’innovazione e, se si vuole, uno stravolgimento rispetto al Moscato classico e il Roero Arneis, storico vitigno roerino.

A fare gli onori di casa, accompagnati dal critico gastronomico Alessandro Felis, il presidente regionale di Confagricoltura Piemonte, Enrico Allasia, e il direttore provinciale Roberto Abellonio, produttore a sua volta (sia detto per inciso) di un ottimo Barbaresco.

Il prosciutto crudo Cuneo, risultato particolarmente apprezzato dai degustatori in abbinamento coi tre vini, appartiene alla categoria dei salumi magri e con basso contenuto di sale. Oltre ad avere un ottimo apporto proteico, può essere consumato senza preoccupazioni anche da chi è a regime ipocalorico.

L’area di produzione del prosciutto crudo di Cuneo, che ha ottenuto la Dop nel 2009, comprende la provincia di Cuneo, quella di Asti e 54 Comuni della zona Sud della provincia di Torino. Questa zona è riparata su due lati (Sud e Ovest) dalle Alpi, e sulla parte orientale dalle colline delle Langhe e Monferrato, mentre a Nord, una sorta di barriera ventosa che scende dalla valle Susa la protegge dalle correnti fredde e umide provenienti da settentrione. Questa configurazione orografica crea un microclima ottimale per la stagionatura dei salumi. Tutta la zona evidenzia infatti un andamento dell’umidità relativa costante e basso che varia dal 50 al 70%. Il clima è, quindi, ideale per la stagionatura dei prosciutti, anche in cantine naturali, senza particolare condizionamento d’ambiente.

E’ vero che la Dop è estesa oltre i confini della Granda e comprende anche altre due province piemontesi, ma sia chiaro – ha ricordato con orgoglio il direttore Abellonio – che la stagionatura avviene esclusivamente in terra cuneese.

E, si sa, è la stagionatura a certificare la qualità e la bontà del crudo. “E’ stata un’occasione importante, unica per far conoscere i nostri eccellenti vini abbinati ad un’altra delle tante eccellenze gastronomiche della nostra terra”, hanno affermato al termine, con orgoglio, i vertici dell’organizzazione imprenditoriale agricola.

Dopo il prosciutto Crudo Cuneo, ancora il riso Carnaroli, i formaggi d’alpeggio della Valsusa e il Gorgonzola novarese accompagnati col Grignolino d’Asti, il Gattinara e il Caluso Passito. Senza enfasi si può affermare che la scelta di Confagricoltura sia stata felice, oltre che apprezzata.

GpT

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