Il 2018 celebra mezzo secolo dal Sessantotto, la stagione delle contestazioni, delle ideologie e delle manifestazioni di massa.
Dopo tanto tempo, l’eco di quella stagione non si è ancora spento: si discute sul significato di quell’esperienza, si mettono sotto la lente idee e pensieri, ci si interroga sull’eredità lasciata dalla generazione dei sessantottini, tra luci e ombre. Si scrivono libri, si programmano convegni, si raccolgono testimonianze, si organizzano commemorazioni e processi. Ma a di là di questa necessaria fase di analisi, resta il sapore di cinquant’anni fa. Restano le immagini, le parole e i suoni che hanno caratterizzato il Sessantotto e accompagnato generazioni di persone con film, libri e dischi.
Se la storia si scrive con i documenti, ecco allora che la copertina di un Lp dei Rolling Stones o di Fabrizio de André e la locandina di un film di Godard o di Kubrick possono raccontare «come eravamo» meglio di tanti saggi e analisi. Questo propone la mostra Living 1968. Storia, musica, cinema, allestita negli spazi del Palazzo Banca d’Alba dall’Associazione Alec - Gianfranco Alessandria.
Un viaggio per rivivere nel Sessantotto attraverso copertine di vinili e manifesti di film usciti in quell’anno - ma anche nel 1967 e nel 1969, perché il ‘68 non è certo nato il primo gennaio e non è terminato il 31 dicembre -, attingendo dalla straordinaria collezione di Gianfranco Alessandria, grande intellettuale albese. Ma gettando anche uno sguardo sul Sessantotto ad Alba, con documenti, fotografie e riviste dell’epoca recuperate dagli archivi di chi ha vissuto attivamente quegli anni in ambito sindacale, politico e socioculturale. Un percorso visivo ed emozionale, piuttosto che analitico e dettagliato, per restituire un’atmosfera a chi allora aveva vent’anni e offrire uno spunto a chi vent’anni li ha compiuti oggi.