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Politica | 21 maggio 2018, 10:01

Il Pd sceglie di non decidere: il centrosinistra implode

Andrea Olivero è tra i promotori di “Italia in Comune”, a fianco di Federico Pizzarotti (sindaco ex grillino di Parma), un soggetto che si prefigge di dar voce agli amministratori locali per contrastare populismi e sovranismi. Una scelta che non potrà lasciare indifferente “Monviso in Movimento”

Il Pd sceglie di non decidere: il centrosinistra implode

La scelta di non decidere, scaturita dall’Assemblea nazionale del Pd di sabato scorso, con disappunto di larga parte dei delegati, registra le prime conseguenze. Effetti che, a giudizio di molti, porteranno all’inevitabile sgretolamento del Pd con conseguenze nella politica italiana oggi non facilmente immaginabili.

Andrea Olivero, viceministro uscente alle Politiche Agricole, già presidente nazionale delle Acli, è convinto che solo ripartendo dal territorio si possa pensare ad una politica che sia autenticamente riformista. Olivero, candidato nel collegio uninominale per il centrosinistra nelle ultime consultazioni politiche del 4 marzo nel collegio Cuneo-Saluzzo-Savigliano, è tra i costituenti di un soggetto trasversale “Italia in Comune”, la cui prima convention si è tenuta ieri a Roma e che ha, tra gli altri protagonisti, Federico Pizzarotti, sindaco di Parma, dissociatosi dal MoVimento 5 Stelle.

"Italia in Comune è un progetto politico che nasce finalmente dal basso, privilegiando – spiega Olivero - le competenze di chi sa amministrare e di chi ha già dato prova di saper agire e fare per il bene comune.". "Ho letto e studiato attentamente il contratto legastellato – aggiunge - e devo dire che quello che emerge è una visione che contiene solo interessi particolari. Tutto l'opposto di ciò che serve in questo momento e in prospettiva al Paese, ovvero una visione che non illuda i cittadini con sogniirrealizzabili, che non accarezzi la pancia degli italiani ma che proponga una strategia". "Italia in Comune – osserva ancora il viceministro - mette le competenze al centro e vuole proporre ai cittadini un patto per un vero riformismo sociale. Solo così potremo salvare l'Italia dalla deriva populista."

Le forze alternative al populismo – annota dal canto suo Federico Pizzarotti - non fanno altro che litigare al loro interno, come è avvenuto durante l'ultima assemblea del Pd. Non si rendono conto che strada allarmante sta imboccando l'Italia e non hanno una visione di futuro. E’ arrivato invece il tempo di scegliere da che parte stare e proporre un cammino all'Italia diverso da quello che esprimono Lega e 5 Stelle. Pensiamo già alle prossime tornate elettorali - ha concluso il sindaco parmigiano - ad esempio alle regionali inSardegna, Piemonte, Emilia-Romagna o Abruzzo: Italia in Comune ci sarà e proporrà il suo concreo progetto politico.

Un percorso, quello che sta intraprendendo Olivero, che verosimilmente non condurrà in solitudine, ma che è destinato a coinvolgere “Monviso in Movimento”, il gruppo che fa capo in provincia di Cuneo all’assessore regionale Alberto Valmaggia e al sindaco di Cuneo Federico Borgna.“Monviso” guarda da tempo con preoccupazione allo stallo in cui versa il Partito Democratico, dove, a partire da Torino, continua ad essere dilaniato da cruente lotte intestine senza riuscire a definire linea politica e strategie.

La lista del Monviso nel 2014 fu determinante per la vittoria di Sergio Chiamparino in Piemonte. Oggi è lo stesso presidente ad essere fortemente critico nei confronti del suo partito d’origine, che considera ripiegato su stesso e incapace di reagire.

Una federazione di liste civiche, a giudizio dei promotori di “Italia in Comune”, rappresenta da un lato il superamento di una visione ideologica della politica e, dall’altra, la concreta di possibilità di dar voce agli amministratori locali, divenuti l’ultimo anello della catena su cui Stato e Governo scaricano le loro inadempienze.

Come reagirà “Monviso in Movimento” alla luce delle novità che si affacciano all’orizzonte?

Giampaolo Testa

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