Egregio Direttore,
la prova di campionato nazionale di corsa in montagna che si svolgerà proprio domani (domenica 10 giugno) a Saluzzo mi pone, come sindaco rappresentante di una comunità di montagna alcune riflessioni.
Se dal punto di vista della Città di Saluzzo l’obbiettivo della promozione è senza dubbio centrato, con un attento coinvolgimento di tanti appassionati e volontari del territorio che hanno certamente contribuito all’organizzazione di una bella manifestazione, sono però a contestare una location a così dire anomala.
Trasportare in città quello che è l’ambiente, la filosofia stessa di questa specialità mi pare purtroppo un’operazione a danno della montagna stessa: di un ambiente che a stento riesce a promuoversi usando le proprie e scarse peculiarità dell’esistente, mentre la cosiddetta pianura ha sicuramente a disposizione ben altre risorse.
Proporre le belle scalinate del centro storico, gli acciottolati arditi è sicuramente una bella invenzione. Gli spazi aperti, i profumi, i colori, le rocce, i pendii scoscesi, le mulattiere e la storia stessa della montagna fatta di sudore e sacrifico che questa specialità rappresenta, è tutt’altra cosa.
La bulimia presenzialista non dovrebbe far diventare la montagna un’area da saccheggiare in nome della promozione a tutti i costi e il concetto di coordinamento di area vasta, di cui molto si parla, dimostra in questo caso di essere vasto, ma solo a livello geografico e non intellettuale.
Alberto Anello - Sindaco di Casteldefino