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In Breve

| 01 luglio 2018, 19:50

#Collisioni2018, Luca Carboni vola nel cielo di Barolo con il suo Sputnik

L'artista, che, in 30 anni di carriera, ha regalato grandi emozioni al pubblico della musica italiana con le sue splendide canzoni, ha presentato il suo tredicesimo album, in uscita in autunno

#Collisioni2018, Luca Carboni vola nel cielo di Barolo con il suo Sputnik

"Sputnik è sicuramente una parola anacronistica: il primo satellite inviato in orbita dai sovietici nel 1957. L'ho scelto perché è qualcosa che fa parte della nostra generazione, il ricordo di un momento in cui l'uomo in gara con se stesso ha diviso il mondo".

Ha presentato così il suo tredicesimo album, in uscita in autunno e intitolato, appunto, "Sputnik", Luca Carboni, oggi al Festival Collisioni di Barolo. 

"Il satellite, però - ha continuato -, si lega con il presente, perché è il risultato di un'era che si coniuga indissolubilmente a vissuti ed esperienze finiti".

E poi, ancora, "Sputnik è una parola dura, ma ha un significato molto romantico: significa, in sovietico, "compagno di viaggio". E l'arte, la musica, i racconti sono i nostri compagni di vita".

Il disco è pervaso da un senso di speranza molto radicato, una serie di inediti in cui si incontrano "la leggerezza e la contemporaneità nella musica e una visione lucida e calibrata della realtà".

Molti, infine, sono i passaggi che, in essi, si alternano: presente e passato, infatti, dialogano in un ballo incessante, senza abbandonare mai il proprio legame.

Roberta Scalise

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