Stanno arrivando da ieri sera, subito dopo la sentenza, e si moltiplicano in queste ore gli attestati di solidarietà e stima a Federico Gregorio, già consigliere regionale e attuale sindaco di Narzole, condannato in appello per il caso di Rimborsopoli ad un anno e 5 mesi.
Il commento più netto e anche duro nei confronti della sentenza arriva dal neosenatore Giorgio Bergesio, col quale Gregorio ha condiviso responsabilità nel partito sia come componente della direzione provinciale di lungo corso che come attuale segretario della sezione di Bra.
“ll giudice che condanna un innocente o è convinto della sua colpevolezza, o – scrive Bergesio sul suo profilo Facebook - è ancora più colpevole della vittima. Le tue battaglie, Federico – aggiunge il senatore - sono le nostre battaglie! La tua onestà per noi è intatta! Vai avanti sempre con lo stesso spirito e più forte che mai! Noi ci siamo e ci saremo sempre!”.
Attestati di stima stanno giungendo da più parti al sindaco di Narzole, il quale – dice chi lo ha incontrato – appare molto provato, come del resto lo sarebbe chiunque dopo una batosta di questa portata.
“Come puoi essere assolto in primo grado – si chiede Gregorio sul suo profilo social - perché il reato non sussiste e condannato in appello ribaltando totalmente il giudizio? Prendo atto della sentenza – afferma - ma ricorrerò perché sono sicuro di aver subito un’ingiustizia. Il mio dovere è combattere fino in fondo per dimostrare la mia buona fede e correttezza”.
Gregorio rimane in carica alla guida del Comune, patria, tra l’altro, del capogruppo in Regione Gianna Gancia, così come la Giunta ed il Consiglio comunale, che decadrebbero soltanto nel caso di condanna definitiva di terzo grado oppure, ovviamente, di dimissioni del primo cittadino.