Attualità - 28 luglio 2018, 07:30

38 dipendenti dell’ex Tribunale di Saluzzo scrivono al Premier Conte per chiederne la riapertura

Parallelamente i consiglieri comunali di opposizione Daniela Contin e Andrea Farina presentano una mozione per impegnare il sindaco Mauro Calderoni “a porre in essere le opportune iniziative politiche”

Sullo sfondo una manifestazione contro la chiusura del Tribunale di Saluzzo. In alto a sinistra, il Premier Giuseppe Conte

Sullo sfondo una manifestazione contro la chiusura del Tribunale di Saluzzo. In alto a sinistra, il Premier Giuseppe Conte

38 dipendenti dell’ex Tribunale di Saluzzo hanno scritto al presidente del Consiglio dei ministri Giuseppe Conte ed al guardasigilli Alfonso Bonafede.

Oggetto della missiva: la riapertura del Tribunale cittadino.

“Siamo i dipendenti del Ministero della Giustizia attualmente operanti presso il Tribunale ordinario di Cuneo, ma precedentemente in servizio presso l’ex Tribunale di Saluzzo” esordiscono i 38 firmatari della lettera.

Inevitabile il rimando al “contratto di governo” dell’Esecutivo giallo-verde di Conte.

“Prevede – aggiungono - la rivisitazione della riforma del 2012, con la possibilità di un ripristino delle sedi giudiziarie soppresse tra cui vi è l’ex Tribunale di Saluzzo”.

I dipendenti sostengono a gran voce come “la modifica della geografia giudiziaria a vantaggio di una ‘giustizia di prossimità’ sortirebbe effetti positivi sia per l’utenza abituale (avvocati, periti, consulenti tecnici di parte) sia per quella più occasionale (parti, testimoni), nonché per i dipendenti e la comunità locale nel suo complesso”.

Un nuovo trasloco del tribunale nell’ex Palazzo di Giustizia saluzzese, stando a quanto scritto nella lettera indirizzata al Premier, potrebbe avvenire in tempi neanche troppo lunghi: “l’edificio è attualmente in disuso e, pur apportate alcune opere di manutenzione, esso risulterebbe idoneo a ospitare nuovamente gli uffici giudiziari”.

Un altro aspetto non da poco sul quale i dipendenti hanno puntato l’attenzione è la presenza, proprio a Saluzzo, della casa circondariale “Rodolfo Morandi”, con oltre 350 detenuti. Ovviamente, “la vicinanza rispetto al Tribunale di Saluzzo potrebbe comportare un positivo risparmio per la casse erariali”.

In aggiunta, i dipendenti citano la permanenza a Saluzzo del Giudice di Pace e l’estensione dell’area saluzzese, con la presenza di valli “collegate dai trasporti pubblici a Saluzzo, ma senza analoga facile fruibilità verso Cuneo”.

“Auspichiamo che, nei rispettivi ruoli istituzionali, Conte e Bonafede pongano in essere le iniziative politiche e gli atti normativi volti al ripristino del Tribunale di Saluzzo e della relativa Procura della Repubblica.

Tanto specificato, si auspica nondimeno che riapertura del Tribunale sia accompagnata da un incremento della competenza territoriale di riferimento e da un’adeguata dotazione organica, sia nella componente della Magistratura che non”.

Parallelamente, poi, la paventata riapertura del Tribunale finisce anche sui banchi di un altro Consiglio – non quello dei Ministri – bensì quello comunale.

Daniela Contin e Andrea Farina, consiglieri d’opposizione, hanno infatti presentato una mozione attraverso la quale – qualora approvata – l’assise impegnerà il sindaco Mauro Calderoni “a porre in essere le opportune iniziative politiche intese a concordare con gli altri organi istituzionali competenti la riapertura del Tribunale di Saluzzo e della relativa Procura della Repubblica in un’ottica di incrementata competenza territoriale di riferimento e di un’adeguata dotazione organica sia nella componente riferibile ai magistrati che del personale ausiliario”.

Il testo della mozione ricalca a grandi linee quello della lettera inviata dai dipendenti al Premier Conte. Con qualche distinguo.

Ad esempio, si fa riferimento alla lettera del giugno scorso, quando “il sindaco di Saluzzo scriveva, al presidente del Consiglio Giuseppe Conte, al Ministro della Giustizia Bonafede e al presidente del Tribunale di Cuneo Giovanni Demarchi Albengo”.

In questa lettera, fanno notare Contin e Farina, “pur non dichiarandosi contrario alla riapertura del tribunale il primo cittadino nemmeno ne auspicava in maniera incisiva la riapertura”.

Di qui la decisione di un documento approvato dall’intero Consiglio comunale.

Con il ripristino della ferrovia ed una soluzione all’annosa questione dell’Ospedale – spiegano Contin e Farina – la riapertura del Tribunale potrebbe consentire a Saluzzo di poter tornare ad essere un centro di servizi e di attrazione per i territori limitrofi, provinciali ed extra provinciali, con indubbio beneficio per l’intera città.

Solo in quest’ottica la riapertura del Tribunale di Saluzzo eviterebbe di trasformarsi in una semplice iniziativa di categoria o, peggio ancora, in un mero cavallo di battaglia elettorale, diventando, invece, all’interno di un piano più ampio e strutturato, l’occasione concreta per un rilancio vero e possibile di un territorio fortemente penalizzato e mortificato nelle sue indubbie potenzialità”.

Nicolò Bertola

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