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Attualità | 21 agosto 2018, 13:30

Il “rapporto costi-benefici” impedisce alla Giunta di Barge di aderire alla raccolta rifiuti “porta a porta”

L’esecutivo comunale guidato dal sindaco Piera Comba si esprime, con una delibera, in modo contrario circa il metodo di conferimento. Tra le motivazioni, la dispersione abitativa e il centro storico, “non percorribile dai mezzi di raccolta”. Proposte soluzioni alternative

Immagine di repertorio

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Il futuro della raccolta rifiuti nel saluzzese, dove “saluzzese” va letto come “Valli del Monviso”, ormai è chiaro, sarà quello del “porta a porta”.

E proprio in vista di questo nuovo sistema di raccolta che la Giunta comunale di Barge si è espressa in modo assolutamente contrario. Con una delibera, l’esecutivo guidato dal sindaco Piera Comba “ha espresso la volontà di non andare ad apportare modifiche alle attuali modalità di raccolta rifiuti sul territorio comunale”.

La Giunta ha voluto rimarcare come la scelta “non muova da preconcette posizioni negative sulla raccolta porta a porta, tipologia che indubbiamente permette di ottenere in tempi brevi buoni risultati in termini di raccolta differenziata”.

Tuttavia, nella delibera sono stati inseriti alcuni dati, tratti dall’ultima relazione dell’Istat, secondo i quali “solo poco più del 30% della popolazione che attua il porta a porta se ne dice soddisfatta e in larga maggioranza ne lamenta gli alti costi”.

Tutto ciò, insieme a “ampie e articolate indagini”, ha portato il Comune a esprimere parere contrario a questa tipologia di servizio, ritenendo che “Barge non sia adatta a tale tipo di conferimento”.

Tra le motivazioni addotte dalla Giunta a sostegno della propria decisione, “l’elevatissima dispersione abitativa dal punto di vista sia territoriale, sia insediativo” all’interno del territorio comunale, “uno dei più ampi della provincia di Cuneo”.

Ma non solo.

“Il centro storico – si legge infatti in delibera - che non è oggetto di tale fenomeno di dispersione, non è però al tempo stesso, per motivi di composizione geometrica di strade ed edifici, percorribile dai mezzi che nel caso della raccolta porta a porta effettuano frequenti passaggi”.

Dopo un primo rapporto costi-benefici l’Amministrazione comunale non ha voluto aderire al porta a porta, senza però proporre soluzioni alternative per “portare ad aumentare la percentuale di differenziata oltre la soglia attuale, che si attesta sul 50%”.

Come?

Con “campagne capillari di informazione presso la popolazione, anche attraverso la collaborazione del Corpo dei Carabinieri Forestali, dell’Associazione Legambiente e del Consorzio Servizi Ecologia e Ambiente di Saluzzo che si è detto disponibile a ogni forma di azione in materia appena la posizione del nuovo gestore fosse stata chiarita”.

Implementando il “compostaggio domestico, che ad oggi può contare su un albo apposito e un numero elevato di compostatori, che sarà sicuramente necessario andare ad aumentare” senza dimenticare che “nell’area agricola, che copre la netta maggioranza del territorio bargese, è pratica diffusa lo smaltimento dei residui  vegetali anche attraverso animali domestici, un fenomeno  che dovrà essere in qualche modo conteggiato”.

Infine, nei progetti del Comune c’è “l’implementazione della videosorveglianza, che ad oggi ha dato buoni risultati”.

L’Amministrazione comunale si è data, come periodo di “prova”, un biennio: “Trascorsi due anni, si verificheranno i livelli di differenziata e qualora non siano pari a quelli previsti, cercheremo insieme al Consorzio Servizi Ecologia e Ambiente di Saluzzo una soluzione alternativa”.

r.t.

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