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Sanità | 22 settembre 2018, 17:30

In Granda il maggior numero di siti per atterraggio notturno dell’elisoccorso: 38 le piazzole riconosciute nel cuneese (FOTO)

Ieri sera (venerdì) all’aeroclub di Torino la serata sul servizio di volo notturno. La Regione ha incontrato personale e volontari che operano a vario titolo nell’ambito dell’elisoccorso, premiando i sindaci che si sono spesi per la realizzazione di piazzole

La serata di ieri al campo volo dell'Aeroclub Agnelli di Torino

La serata di ieri al campo volo dell'Aeroclub Agnelli di Torino

Con 38 piazzole certificate ed abilitate per l’atterraggio dell’elisoccorso in notturna, la Provincia di Cuneo detiene il primato per il più alto numero di siti riconosciuti, seguita dal torinese (33), alessandrino (13), astigiano (12), vercellese (10), VCO (8), biellese (5) e novarese (5).

Tradotto: una capillarità sempre maggiore.

I dati sono recentissimi, e giungono dalla serata di ieri (venerdì) al campo volo dell’areoclub Edoardo Agnelli di Torino, sede della postazione dell’elisoccorso provinciale torinese. La base di Torino è l’unica, al momento, in tutta la Regione ad essere abilitata per il volo notturno.

Mentre durante il giorno, infatti, gli elicotteri del servizio di emergenza sanitaria a disposizione del Piemonte sono quattro (con le basi di Torino, Cuneo Levaldigi, Alessandria, e Borgosesia), di notte c’è un solo elicottero “operativo”.

Il servizio di elisoccorso notturno prevede il volo su rotte prestabilite, che possono quindi estendersi solo tra piazzole regolarmente abilitate.

Tanta strada è stata fatta. In quattro anni (il servizio ha preso il via nel novembre del 2014) sono state riconosciuti più di 100 siti idonei all’atterraggio notturno.

Ma non bisogna adagiarsi, e l’appello – per forza di cose – è rivolto specialmente a quei comuni montani, posti in zone geograficamente disagiate, dove il trasporto in ambulanza richiedere minuti, se non ore.

Non a caso, in emergenza, alcune patologie, come l’infarto miocardico o l’ictus cerebrale, vengono definite “tempodipendenti”: più aumenta il tempo tra l’insorgenza dei primi sintomi e l’arrivo in ospedale, più diminuiscono le chance di recupero, oppure ancora di sopravvivenza.

In questo scenario, ecco dunque l’importanza che assume l’intervento, dall’alto, dell’elisoccorso.

Nel cuneese, l’ultima validazione è quella di Faule.

Va ad aggiungersi a quelle di Alba (2 piazzole), Alto, Bagnolo Piemonte, Barge, Bra, Busca, Camerana, Caraglio, Carrù, Castagnito, Cavallermaggiore, Ceresole d’Alba, Ceva, Cortemilia, Cossano Belbo, Cuneo (presso ospedale Carle), Demonte, Dogliani, Entracque, Feisoglio, Fossano, Garessio, Manta, Mondovì (presso ospedale), Montà, Neive, Ormea, Paesana, Prazzo, Priocca, Roburent, Saluzzo, Savigliano, Sommariva Bosco, Valdieri, Venasca e Vinadio.

Quest’anno – in Piemonte - sono state inaugurate, secondo i dati resi noti dalla Regione, 22 aree e i voli notturni ad oggi sono stati 150 evidenziando quindi un trend in salita. 105 nel 2015, 146 nel 2016 e 155 nel 2017.

Alla serata di ieri, a Torino, hanno preso parte il presidente della Regione, Sergio Chiamparino, l’assessore alla Sanità, Antonio Saitta, insieme al direttore dell’assessorato, Danilo Bono, per molti anni responsabile regionale del Dipartimento di emergenza sanitaria territoriale, e il sindaco di Torino Chiara Appendino.

Un grazie allo staff degli operatori dell’emergenza sanitaria, ai sindaci, alle associazioni di volontariato e a tutti coloro che rendono possibile effettuare il servizio del volo notturno dell’elisoccorso. Una realtà che in quattro anni si è diffusa sul territorio, consentendo di salvare molte vite umane” hanno detto Chiamparino e Saitta.

I vertici politici della Regione hanno incontrato i sindaci dei Comuni che si sono spesi per la realizzazione di siti di atterraggio in notturna, i volontari delle varie Pubbliche assistenze il Soccorso alpino e lo staff del servizio Hems (Helicopter Emergency Medical Service, l’acronimo che indica il servizio di elisoccorso), diretto dal dottor Roberto Vacca della Città della Salute, anch’egli presente con il direttore dell’Azienda ospedaliera universitaria Silvio Falco.

Tra questi era presente, insieme ad altri colleghi sindaci, anche Fabio Bruno Franco, primo cittadino di Bagnolo Piemonte, dove trova posto una piazzola per l'atterraggio notturno, ricordata per essere stata una delle a venir utilizzate nel Cuneese.

A differenza di quanto avviene durante l’orario diurno, di notte, sull’elicottero, cambia l’equipe a bordo del mezzo aereo, composta da due piloti, da un medico anestesista rianimatore e da un infermiere di area critica.

Mancano il tecnico verricellista e il tecnico di Soccorso alpino, che invece sono presenti a bordo dell’elicottero di giorno.

I tempi di volo – spiegano dalla Regione - sono mediamente di 20 minuti: l’operatività è ovviamente subordinata alle condizioni meteorologiche.

I siti operativi Hems inseriti nella rete regionale dell’elisoccorso notturno prevedono procedure per l’accesso e l’accensione delle luci. Una volta individuato il sito di atterraggio più vicino, il nucleo gestione elicotteri della centrale operativa dell’emergenza sanitaria di Torino avvia una rapida procedura con i Comuni che consiste nell’attivazione di un’ambulanza da inviare nel campo sportivo.

Si tratta di una modalità operativa che consente di raggiungere elevati standard di sicurezza ed operatività: il personale volontario di ambulanza offre il supporto con attività di pre-sorveglianza del sito, prima dell’arrivo dell’elicottero, effettuando un controllo diretto sulla corretta accensione delle luci e sull’eventuale presenza di materiali/oggetti presenti sull’area di atterraggio che potrebbero compromettere la sicurezza delle operazioni”.

Nicolò Bertola

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