Politica - 22 settembre 2018, 13:36

Dal sindaco di Roaschia Bruno Viale un'alternativa a Borgna come presidente della Provincia: sfuma l'ipotesi della lista unica?

"Sto ricevendo - scrive - numerosi inviti a trasformare questa sensibilità in una proposta amministrativa per le imminenti elezioni provinciali". Borgna uomo per bene, ma con le priorità del sindaco del Capoluogo"

Bruno Viale

Bruno Viale

Niente "lista unica" per le elezioni provinciali del 31 ottobre prossimo?

Gli auspici dei sostenitori di Federico Borgna, presidente uscente dell'Ente di Corso Nizza a Cuneo, potrebbero non essere infatti accontentati.

E' di quest'oggi, infatti, la lettera di Bruno Viale, sindaco di Roaschia, che lancia la sua candidatura alla corsa per la Presidenza della Provincia di Cuneo.

La riportiamo integralmente.

"Da sindaco di un piccolissimo comune, Roaschia, desidero svolgere alcune considerazioni. La nostra provincia per numero di comuni (250) e per estensione territoriale (6.900 kmq) è una realtà unica.

Quasi tutti i comuni della Granda hanno pochi abitanti, ma un territorio vastissimo; ciò significa che ogni cittadino per accedere ai servizi, per recarsi al lavoro, per curarsi, per trascorrere il tempo libero e per svolgere ogni attività deve spostarsi, deve percorrere tanti chilometri; pochi trovano sotto casa ciò che può soddisfare le loro esigenze.

Chi vive in un piccolo comune ha quindi una vita con caratteri profondamente diversi rispetto a chi vive in una metropoli, così come chi amministra un piccolo comune si trova di fronte a problemi ed opportunità del tutto diverse rispetto a chi amministra un grande centro.

I piccoli comuni sono fondati moltissimo sul volontariato, perché in essi la vita di relazione è più facile e contatti più semplici rendono più agevole l’associazionismo: ecco allora nascere le pro Loco, le associazioni d’arma, quelle di assistenza, la protezione civile e tante realtà che svolgono attività che il pubblico non è in condizione di adempiere.

Amministrare un piccolo comune consente quindi di apprezzare questa insostituibile presenza del volontariato, ma deve fare i conti con tanti altri problemi; il personale del Comune è sempre ridotto all’osso e quasi sempre a rotazione, le risorse sono minime, le opportunità offerte dallo Stato sono sempre proporzionate al numero di abitanti (pochi) e non ai reali problemi da affrontare (si pensi ai chilometri di strade che un piccolo comune deve mantenere), far sentire la propria voce è sempre un’impresa.

Un grande comune ha tutt’altri problemi ma anche tutt’altre opportunità.

Un grande comune vive anche, in una logica assolutamente legittima, di una maggior presenza dei partiti; i piccoli centri poggiano su liste civiche in cui spesso ciascuno non conosce le opinioni politiche del collega.

Rappresentare i piccoli comuni e farlo attraverso una proposta civica rivolta ai tanti amministratori della nostra provincia, che badano più alla concretezza che alle logiche di schieramento, è un obiettivo che ritengo molto importante per lo sviluppo della nostra terra.

Sto ricevendo, e mi fa molto piacere, numerosi inviti a trasformare questa sensibilità in una proposta amministrativa per le imminenti elezioni provinciali.

Nei prossimi giorni mi confronterò con tante persone che operano nella Granda, a livello pubblico ma anche con coloro che ne rappresentano il tessuto economico; ascolterò le loro idee e ne verificherò la condivisione su un programma fondato non soltanto sulle grandi realtà, ma anche sull’attenzione ai piccoli comuni.

L’attuale Presidente della provincia è persona per bene che ha lavorato con impegno ma è evidente che le priorità del sindaco del Capoluogo (sostenuto da forze politiche nazionali) sono oggettivamente differenti rispetto a quelle del sindaco di un piccolo paese di montagna sostenuto da una lista civica.

Ovviamente le mie idee, le mie considerazioni, le mie proposte potranno essere oggetto di confronto per verificare le condizioni della più ampia adesione".

redazione

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