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Politica | 24 settembre 2018, 12:00

La Lega ostenta distacco nei confronti delle elezioni per la Provincia

Il segretario provinciale Giorgio Bergesio: “Il sindaco di Roaschia non è il nostro candidato. Almeno per ora”. La Lega si prende una settimana di tempo prima di decidere il da farsi. “Questa legge non fa per noi. Stiamo lavorando in Parlamento – spiega il senatore di Cervere - per cambiarla”

Giorgio Bergesio

Giorgio Bergesio

Ad oggi non abbiamo ancora preso una  decisione definitiva. Stiamo valutando con attenzione in base alle indicazioni del Movimento ed al confronto con i nostri amministratori e sindaci e consiglieri comunali di trovare la soluzione migliore  per il territorio e per il bene della Provincia di Cuneo.

I segnali sono incoraggianti.

I nostri elettori vorrebbero un cambio di passo. Decideremo entro una settimana. Candidato Presidente e lista devono essere presentate entro l’11 ottobre. Abbiamo il giusto tempo a disposizione per fare la miglior scelta possibile.

La legge elettorale di Delrio imporrebbe accordi territoriali molto particolari. Valuteremo con attenzione anche questo. Questa legge non fa per noi. Stiamo lavorando in Parlamento  per cambiarla”.

Così si esprime il senatore Giorgio Bergesio, segretario provinciale della Lega, sulle elezioni per il rinnovo del presidente e del Consiglio Provinciale in calendario per il 31 ottobre.

Bergesio ben conosce l’Ente, essendo stato presidente del Consiglio provinciale prima dell’entrata in vigore della riforma Delrio.

Ier l’altro il sindaco di Roaschia, Bruno Viale, ha lanciato un appello che conteneva implicitamente la sua disponibilità ad accettare una candidatura alla presidenza in contrapposizione ad una pressochè certa ricandidatura di Federico Borgna, presidente uscente, che verrà annunciata – stando a quel che si sente - in settimana.

Viale ha subito raccolto l’appoggio del segretario provinciale di Forza Italia, Maurizio Paoletti, il quale sul suo profilo social scrive: “Faccio i migliori auguri all’amico Bruno Viale per questa nuova sfida. In questi anni, come amministratore della nostra Unione Montana, ho avuto modo di conoscerlo e apprezzarne le doti umane, la voglia di fare, l’entusiasmo e l’onestà. Sono stato al suo fianco nella battaglia ambientale – prosegue Paoletti – che ha intrapreso con coraggio e determinazione contro la Regione per impedire che nel suo piccolo Comune fosse insediata una discarica di amianto. Come sindaco ed amministratore di questo territorio – conclude il segretario di Forza Italia – può contare sull’appoggio mio e dell’amministrazione di Boves”.

Appena più prudente il giudizio del senatore Marco Perosino, che in passato ha fatto parte del Consiglio Provinciale. “Si aprono trattative e spazi, con speranze di successo”.

Un messaggio che lascia intendere che la candidatura di Viale potrebbe essere stata avanzata appunto per aprire un tavolo di trattative.

Ma se di trattative si tratta, occorre considerare che il tempo è breve, considerato che le candidature alla presidenza e le relative liste vanno depositate improrogabilmente entro una quindicina di giorni.

Il meccanismo elettorale, tra il resto, appare parecchio farraginoso: la candidatura del candidato presidente, come si evince dalla circolare ministeriale pubblicata sul sito dell’Amministrazione Provinciale, deve essere sottoscritta da 429 tra sindaci e consiglieri provinciali; la lista da 143.

Se si considera che nel 2016 avevano votato appena 1060 sui quasi 2800 aventi diritto si ha la percezione di quanto ardua sia la corsa contro il tempo.

Giampaolo Testa

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