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Economia | 16 novembre 2018, 15:03

Fondazione Crc e Fondazione Bra ora sono un’unica entità (FOTO E VIDEO)

Il presidente dell’Acri Giuseppe Guzzetti, che ha voluto essere testimone della “fusione per incorporazione”, ha additato la scelta come "una decisione importante per meglio rispondere alle esigenze del territorio e delle rispettive comunità”

La firma del progetto di fusione

La firma del progetto di fusione

Oggi consacriamo un matrimonio e benediciamo un battesimo”.

Così il presidente dell’Acri (Associazione delle Casse di Risparmio e delle Fondazioni di origine bancaria) Giuseppe Guzzetti ha salutato la fusione tra la Fondazione Crc e la Cr Bra: il primo (e per ora unico) caso in ambito nazionale.

Questa mattina a Cuneo, nello spazio incontro della Fondazione Cr Cuneo, il Consiglio generale della Fondazione CrC e il Comitato d’indirizzo della Fondazione Cassa di Risparmio di Bra hanno approvato il progetto di fusione per incorporazione della Fondazione Cassa di Risparmio di Bra in Fondazione CrC.

Abbiamo scritto insieme la prima pagina di una nuova storia, che siamo sicuri vedrà altre operazioni simili in tutto il territorio nazionale: un obiettivo che il protocollo Acri-Mef aveva previsto e finora non era stato realizzato – ha affermato il presidente della Fondazione CrC, Giandomenico Genta -. Questi accordi consentiranno di dare continuità e stabilità all’azione erogativa sui diversi territori e di promuovere progettualità e modalità operative innovative ed efficaci che solo una grande Fondazione può realizzare”.

Con questa operazione abbiamo, con coraggio, intrapreso una nuova strada per arricchire le risorse del nostro territorio, ottimizzando tutte le potenzialità esistenti – ha commentato dal canto suo Donatella Vigna, presidente della Fondazione Cassa di Risparmio di Bra -. Sono convinta che insieme potremo fare di più e meglio ed il tempo ed i risultati che verranno, ne sono sicura, ce lo confermeranno. La nostra Fondazione entrerà quindi a pieno titolo a far parte di una Fondazione CrC a più poli aggreganti.

Il processo avviato rappresenta un modello virtuoso anche a livello nazionale, essendo stato condiviso senza forzature con le istituzioni e il mondo dell’associazionismo. Sono certo che funzionerà da apripista per altri percorsi di aggregazione – ha sostenuto il presidente della Fondazione Cr Torino e delle Associazione delle Fondazioni piemontesi Giovanni Quaglia -. È la dimostrazione che gli enti più grandi possono diventare poli aggreganti in grado di realizzare progetti significativi per le comunità.

Ritengo importante che tali processi avvengano con il coinvolgimento dei territori di riferimento e prima che eventuali situazioni di criticità li impongano.

L’obiettivo comune  - ha aggiunto Quaglia - è permettere alle Fondazioni di raggiungere una capacità tecnica, erogativa e operativa adeguata per rispondere in maniera sempre più efficiente ed efficace alle nuove sfide poste dalle trasformazioni economiche e sociali che impattano sulle famiglie, sulle imprese, sulle istituzioni”.

Ottimizzare gli interventi per lo sviluppo economico, sociale e culturale dei territori di riferimento è il principale obiettivo di questa innovativa unione – ha commentato Giuseppe Guzzetti, presidente di Acri, che ha voluto essere presente alla firma dell’accordo -. Siamo convinti – ha proseguito – che le scelte adottate vadano proprio in questa direzione, a vantaggio delle comunità coinvolte e dei rispettivi territori”.

Nel concreto, l’operazione dovrà ora ricevere l’approvazione del Ministro dell’Economia e delle Finanze per procedere poi all’atto notarile di fusione, previsto all’inizio del 2019 con efficacia retroattiva dal 1° gennaio.

La Fondazione Cassa di Risparmio di Bra sarà operativa in tempo per approvare il proprio bilancio 2018 e confluire poi nella Fondazione Crc.

Dal punto di vista delle grandezze in gioco, il valore del patrimonio di Fondazione Cassa di Risparmio di Bra che verrà incorporato da Fondazione CrC ammonta a circa 30 milioni di euro. 1,4 miliardi di euro è il valore del patrimonio di Fondazione CrC.

Sul piano dei contributi, i flussi delle erogazioni sul territorio braidese manterranno il livello pre-fusione, dato dalle somme delle erogazioni delle due Fondazioni.

Il Braidese sarà definito come nuova area principale di operatività e si affiancherà alle tradizionali zone del Cuneese, dell’Albese e del Monregalese, avendo quindi accesso, anche ai bandi e ai progetti della Fondazione Cuneo.

Per quanto riguarda infine la governance, l’area braidese sarà rappresentata da un nuovo consigliere generale, selezionato tramite un bando specifico che verrà pubblicato dopo l’atto di fusione.

La sindaca di Bra, Bruna Sibille, intervenuta anch’essa nella conferenza stampa, ha espresso parole di apprezzamento per l’iniziativa, “avvenuta – ha detto – in spirito di fattiva collaborazione tra i vari soggetti interessati. Anche la conferenza dei capigruppo del nostro Consiglio comunale, pur non avendo competenza e titolarità al riguardo – ha specificato – ha condiviso il percorso all’unanimità”.

 

GpT

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