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Attualità | 18 novembre 2018, 09:15

Verzuolo ha intitolato gli impianti sportivi a Pier Giovanni Fanesi e Bruno Genre, “due persone fondamentali per il calcio locale”

Ieri (sabato) la cerimonia, alla presenza delle autorità locali e dei famigliari

Il momento dell'intitolazione

Il momento dell'intitolazione

Da ieri pomeriggio (sabato) gli impianti sportivi di Verzuolo sono intitolati a Pier Giovanni Fanesi e a Bruno Genre.

Le mani di Laura e di Giuseppina, rispettivamente la figlia di Fanesi e la moglie di Genre, hanno infatti scoperto la targa commemorativa, sulle note dell’Inno di Mameli, che campeggia sotto l’insegna del campo sportivo comunale.

Insieme a loro c’era il sindaco Gian Carlo Panero, l’assessore “junior” del Consiglio comunale dei ragazzi Francesca Moine, il parroco don Marco Gallo, i rappresentanti del Val Varaita Calcio e del Cuneo Calcio e molte persone che, da ragazzi, hanno frequentato gli ambienti del calcio locali, proprio negli anni di Fanesi e Genre.

Un momento sentito ed importante per la comunità cittadina. Per due motivi.

Li ha ricordati, nel suo intervento, il primo cittadino: “In primis per il ricordo di due figure importanti e fondamentali per il calcio locale. Basti pensare che Fanesi era definito dai ‘suoi’ ragazzi un ‘secondo papà’, mentre a Bruno Genre si deve il grandissimo impegno per il campo sportivo in erba naturale.

Due persone che hanno contribuito a educare i giovani”.

Non solo, però.

La giornata odierna segna anche la partenza della nuova stagione di gestione dei campi, sia quello in sintetico, affidato al Val Varaita Calcio ed al Cuneo Calcio, sia per quello in erba naturale, che sarà utilizzato nei pomeriggi dalla Scuola calcio ‘Don Rabino’, curata dalla Parrocchia.

Lo sport è crescita, è stare insieme, è rispettare le regole. Proprio per questo, il Comune ha portato avanti un processo di omologazione Figc del campo in sintetico, con interventi per 519mila euro”.

Dopo le parole del sindaco, l’intervento di Francesca Moine, la benedizione di don Gallo e lo scoprimento della targa.

Infine, il brindisi, con il rinfresco curato dai “Ciat ca rampignu” e offerto dal Val Varaita Calcio.

Nicolò Bertola

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