Economia - 20 novembre 2018, 20:01

Di ritorno da Nuova Delhi, cinque domande a Beppe Ghisolfi

Intervista al neo consigliere di Amministrazione del Gruppo mondiale WSBI

Ghisolfi (a sinistra) con Chris De Noose

Ghisolfi (a sinistra) con Chris De Noose

Di ritorno da Nuova Delhi, dove si sono tenuti  l’Assemblea mondiale delle Casse di risparmio e il Congresso, abbiamo raggiunto il professor Beppe Ghisolfi, fresco, dopo l'incarico di vicepresidente europeo e Tesoriere delle Casse di risparmio ESBG, di nomina a consigliere di Amministrazione del Gruppo mondiale WSBI.

Ghisolfi, com'è andata?

Direi bene. Nel Consiglio dell’Istituto mondiale sono entrati cinque esponenti per ogni continente. Alla Presidenza è stato nominato Isidro Fainé col quale ho un ottimo rapporto. Direttore Generale è stato confermato Chris De Noose, amico da anni.

Voi stessi avete pubblicato nel 2015 una sua foto col Manuale di educazione finanziaria.

A proposito di educazione finanziaria, lei prosegue la sua battaglia?

Certamente sì. Gli interventi di molti Banchieri avevano per oggetto proprio questa necessità.

Soprattutto in India, come in molte altre nazioni, l’esigenza della diffusione di questa materia è sentitissima. È la condizione necessaria per l’inclusione finanziaria di miliardi di persone.

Tra i cinque punti ritenuti di importanza mondiale, approvati dalla mozione finale del Congresso, viene citato espressamente l’impegno di diffondere la cultura finanziaria con ogni mezzo.

Una grande soddisfazione per Lei che in Italia è considerato il pioniere?

Si. Mi sono emozionato pensando alla mia prima lezione, ventun anni fa, nelle elementari di Murazzo, grazie alla Cassa di risparmio di Fossano e agli amici Antonio Miglio e Gianfranco Mondino che sempre, e per primi, mi hanno sostenuto.

Quali i prossimi impegni?

Sono numerosissimi. A dicembre Consiglio di amministrazione di ESBG ad Oslo. Faranno seguito riunioni a Bogotà, Tokyo, Washington, Bruxelles, Shangai e Berlino.

Passiamo ad una domanda locale. Come giudica la fusione tra le Fondazioni di Cuneo e Bra?

Credo che il dottor Genta e l’avvocato Vigna con i loro consigli di amministrazione abbiano valutato con saggezza la decisione.

Si tratta di persone molto esperte. Probabilmente nei prossimi anni assisteremo ad altre concentrazioni sia di Fondazione che di Banche. È un processo irreversibile.

Purtroppo per Bra è una ulteriore perdita. Dopo la Cassa, sparisce anche la Fondazione.

redazione

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