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Al Direttore | 05 dicembre 2018, 19:15

“Se dovessi cedere all’istinto, mi rivolgerei alla Procura”: la lettera del sindaco di Oncino sul “caso” dell’Unione del Monviso

Riceviamo e pubblichiamo

“Se dovessi cedere all’istinto, mi rivolgerei alla Procura”: la lettera del sindaco di Oncino sul “caso” dell’Unione del Monviso

Questa volta la penna non mi è lieve.

Nonostante le notevoli inesattezze e incongruenze dichiarate dal presidente e dal vicepresidente dell’Unione del Monviso, ho avuto la tentazione di non replicare per evitare di agitare ancor di più le acque e porre una spada di Damocle sulla testa dei responsabili che, mi spiace, vengono tratti in ballo in quanto appongono la firma ma che nella maggior parte dei casi tentano solo di attaccare l’asino dove vuole il padrone.

Mi sono rimbombate in testa le dichiarazioni apparse sui giornali nel tentativo maldestro di confondere la situazione e screditare il comune di Oncino, il tutto per evitare di rispondere a quesiti molto chiari e a comunicazioni altrettanto chiare ed è per questo che voglio precisare quanto segue.

In primo luogo nessuno, prende come pretesto l’esclusione dal bando borgate per contestare l’Unione dei Comuni, ma il metodo di selezione che è stato adottato.

Tutto è, infatti, iniziato con i vari sgambetti da parte dell’Unione a partire dal mese di agosto; a tal proposito ho inviato una lettera a tutti i sindaci dell’Unione, per informare su cosa stava succedendo.

Lettera pubblicata puntualmente sull’albo pretorio:

Forse non tutti sanno che in questi giorni si sta svolgendo una ‘battaglia’ in Unione per ottenere la candidatura al cosiddetto ‘bando borgate’.

Un bando che prevede di riversare su ciascun comune ben 800mila euro. Un’occasione ghiotta per tutti i sindaci che in un periodo di scarse risorse, corrono dietro questo bando come i cani dietro l’osso.

Ho fatto tutto quello che ho potuto e forse anche qualcosa di più

L’unione montana non ci ha di certo agevolato. Lo stesso giorno del funerale di mario bianchi, abbiamo dovuto scrivere una lettera all’Unione dichiarando l’intenzione del comune di partecipare al bando e indicando approssimativamente il punteggio per la candidatura.

Peccato che il 3 agosto non avevo a disposizione alcun tecnico dell’Unione. Questo problema non mi ha spaventato. Ho portato a casa la bozza del bando e ho fatto i conteggi in notturna. Credevo di aver superato lo scoglio più grande, ma in realtà mi stavo dirigendo contro un iceberg: il prerequisito del Pai che in un primo momento il Comune di Oncino sembrava non possedere.

Ma anche questa volta non desistito: ho contatto il tecnico che aveva redatto il piano regolatore per il comune e ho avuto la conferma, anche dalla regione, che possedevo il requisito richiesto dal bando. 

L’osso era troppo goloso, ma ancora una volta mi sono fatto valere. In conferenza di sindaci ho convinto, con modi non troppo garbati è vero, i miei ‘avversari’ a includere Oncino tra le possibili candidate.

La corsa diventava a tre: Oncino, Ostana, Crissolo. Ci siamo lasciati dicendo che sarebbero state candidate le due borgate con maggior punteggio e ogni comune avrebbe dovuto portare alla conferenza successiva, convocata per il 10 novembre – pochi giorni prima della scadenza del bando - dati, punteggi, progetti.

Insomma tutte le scartoffie burocratiche necessarie per ottenere la candidatura definitiva. Ho accettato il guanto della sfida, sono tornato in comune e ho fatto in modo di trovare uno studio pronto a sostenermi in quella che sembrava un’impresa disperata.

Nessun tecnico dell’unione aveva tempo per aiutarmi: ho reclutato un importante studio di torino che tempestivamente e’ giunto in aiuto del comune di Oncino.

L’unione aveva in serbo ancora un’altra mossa: i tecnici all’improvviso sono comparsi in Comune per fare il calcolo dei punteggi. Peccato che loro questo calcolo l’avessero già fatto e Oncino risultava avere 129 punti, Ostana 113 Crissolo 129,5.

I tecnici hanno rivalutato i criteri già valutati. Questa volta ad Oncino viene assegnato un punteggio di 96 punti – il minimo è di 105 per partecipare al bando. Peccato che lo studio Chintana (gli addetti ai lavori sanno bene chi è lo studio Chintana o lo studio Tautemi), contattato dal Comune ritiene che il mio comune ne abbia ben 126. Poca differenza direte voi. Ma che caso dico io.

Mi viene da dire peccato. Peccato non solo perché’ questo Comune perde l’opportunità di così ingenti finanziamenti. Peccato perché’ in tutta questa storia non vedo alcun spirito di ‘Unione’. Peccato perché si potrebbe pensare ad una strategia unitaria per far crescere non l’uno o l’atro paesello ma la valle nel suo insieme. Peccato perché’ si fanno perdere risorse ad un territorio che ne avrebbe bisogno e a degli abitanti che e amano, come me, questo luogo ma ‘nemo ad impossibilia tenetur’”.

A questa comunicazione l’Unione si è guardata bene di rispondere: non ha chiarito né il perché le valutazioni dei tecnici fossero cambiate 3 volte, né come mai fossero comparsi all’improvviso in comune.

In ultimo, verificando gli albi pretori di altri Comuni, sono incappato in una determina di affidamento allo studio Allasia per il bando borgate, da cui è scaturita un'altra mia lettera

Questa volta il tecnico dell'Unione affida all’Associazione Temporanea Professionisti (ATP) composta dall’Agr. Caterina Allasia, e dall’Arch. Roberta Allasia, l’incarico per la predisposizione della documentazione necessaria alla partecipazione al bando.

Evidentemente l’Associazione Temporanea tra Professionisti (ATP) ha delle capacità che altri studi non hanno. 

Piace constatare che per il tecnico ‘non è stato possibile utilizzare lo strumento dell'acquisto del mercato elettronico della pubblica amministrazione (Me.Pa) operante presso la Consip, in quanto alla data di adozione del presente provvedimento non risultano presenti nel catalogo beni/servizi’. 

Mi chiedo io, da uomo qualunque e non preparato: la predisposizione di una candidatura non è forse una prestazione d'opera più che un bene o un servizio? 

Ricordo a me stesso che se è ben vero che per gli affidamenti di importo inferiore a 40.000 euro, è possibile procedere mediante affidamento diretto anche senza previa consultazione di due o più operatori economici, è altrettanto vero che ogni provvedimento amministrativo, deve essere motivato indicando i presupposti di fatto e le ragioni giuridiche che hanno determinato la decisione dell'amministrazione, in relazione alle risultanze dell'istruttoria. 

Ma in questo caso, la motivazione dell'affidamento l'Associazione Temporanea tra Professionisti (ATP) composta dall’Agr. Caterina Allasia, e dall’Arch. Roberta Allasia qual è?  A noi non è dato sapere”.

Nulla è stato risposto ufficialmente. In ultimo ho richiesto spiegazioni per altri fatti non molto chiari. La lettera è consultabile online all’albo pretorio del Comune di Oncino (clicca qui per leggere la missiva).

Anche qui tutto tace dall’Unione.

Per quanto riguarda l’altra questione sollevata dal presidente dell’Unione e dai vari suoi proclami vi preciso quanto segue.

Non addebiti responsabilità al comune di Oncino per l’eventuale mancata fruizione dei bandi regionali, ma come buon capitano di un veliero (che fa acqua da tutte le parti, aggiungo io) si prenda le responsabilità di possibili errori di un suo responsabile e affondi – se così dovesse essere - con la sua barca.

Ciò che racconta risulta essere poco veritiero. Risponda per scritto puntualmente alle mie domande, eviti di indurre anche altri sindaci in errore; non sposi una tesi e sappia che il comune di Oncino sarà pronto a difendersi nelle opportune sedi, portando non parole ma documenti, delibere e sentenze.

Invito gli altri sindaci a documentarsi sui fatti; a non dare per scontato le dichiarazioni di alcuni leader. Ricordatevi che è un’Unione, non una fusione, e tutti i Comuni hanno pari diritti.

Riguardo alla questione degli usi civici per la centrale delle Calcinere di Paesana, il comune di Oncino tratterà e concluderà la trattativa in amicizia con la Burgo con la supervisione della Regione Piemonte, osservando la procedura prescritta dalla legge statale e regionale in materia.

Se dovessi cedere all’istinto, seguirei il consiglio del sindaco Lombardo e mi rivolgerei alla Procura. Proverò, invece, a ragionare di testa e non di pancia e valuterò insieme al mio Consiglio il da farsi. Più volte è stato invitato il presidente Anselmo ad Oncino, per trovare una soluzione, una spiegazione o, se amasse il suo territorio, magari un’ammissione di colpa con relative scuse.

Vi assicuro che avremmo già risolto tante cose.

Fiducioso nel componimento bonario della questione, vi ribadisco ancora una volta che la mia porta è aperta, anche perché francamente ‘ne ho ben donde di siffatte ciuffole’

Alfredo Fantone – Sindaco facente funzione del Comune di Oncino

Al direttore

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