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Attualità | 07 dicembre 2018, 11:01

Impianto ACSR, investimenti in arrivo? La strada per il futuro è il biometano

Presentata ieri sera (6 dicembre) nel comune del capoluogo la proposta d'installazione di un impianto di produzione di biogas; Dalmasso e Beretta: "Necessario rilanciare con forza la struttura"

In commissione - foto Simone Giraudi

In commissione - foto Simone Giraudi

Siamo all’all-in per l’impianto di smaltimento dei rifiuti: o ci si barcamena con le strutture e i volumi attuali oppure si rilancia con forza, investendo sulla prospettiva di reddito migliore a disposizione dell’amministrazione: la costruzione di un sistema di produzione di biometano del costo di oltre 9 milioni di euro circa (in opere civili, impianti tecnologici e macchinari). 

È questo il punto a cui è giunta la commissione consiliare di Cuneo riunitasi ieri sera (giovedì 6 dicembre) nella sala del consiglio del comune. Presenti l’assessore Davide Dalmasso e il sindaco di Borgo San Dalmazzo Giampaolo Beretta, rappresentanti dei due enti coinvolti maggiormente dalle attività dell’Azienda Cuneese Smaltimento Rifiuti (ACSR).

L’implemento dell’impianto di produzione di biometano riguarderebbe nello specifico quello del compostaggio situato nel comune di Borgo San Dalmazzo. Attualmente l’impianto in questione - operativo dal 2005 - lavora un quantitativo di 7.600 tonnellate annue di legno e verde e 10.500 di organico da raccolta differenziata; l’intera miscela organica, pari a 15.500 tonnellate annue viene quindi ulteriormente lavorata, producendo circa 4.700 tonnellate annue di compost (fertilizzante con marchio di qualità del Consorzio Italiano Compostatori). 

Il nuovo impianto aggiungerà un passaggio a questo processo: le tonnellate di organico da raccolta differenziata verranno pretattate e digerite a secco in un’apposita struttura anaerobica ceando digestato (che verrà poi inserito all’interno della miscela organica e andrà a formare il compost, seppur in quantità più ridotte) e biogas. Quest’ultimo, ricco di metano (circa 56%) subirà poi un processo di upgrading diventando vero e proprio biometano.

Per dare un senso vero e proprio all’investimento per l’implemento del nuovo impianto l’ACSR dovrà iniziare a raccogliere materiale anche oltre il proprio solito bacino, aumentando di almeno 7.800 e 1.200 tonnellate annue la volumetria di organico e legno e verde (che attualmente si assestano rispettivamente su 10.500 e 7.600 tonnellate all’anno). 

La proposta verrà discussa nel corso della prossima settimana durante l’assemblea del CdA di ACSR, che dovrà anche decidere come muoversi in caso di approvazione (tramite la soluzione del partenariato pubblico-privato o della messa in gara della realizzazione dell’opera). Il cantiere occuperà circa 6-8 mesi e verrà ipoteticamente concluso a cavallo tra 2020 e 2021.

Nel corso degli anni l’ACSR ha dovuto superare diversi scogli, primo fra tutti il dimezzamento dei rifiuti da trattare causata dall’introduzione, chiaramente positiva in ogni altra ottica, del porta a porta - ha detto l’assessore Dalmasso - La grossa sfida ora è rilanciare l’attività verso il futuro”. Dello stesso parere anche il sindaco di Borgo: “Un confronto importante quello di stasera, la valutazione sull’impianto è necessaria, specie per i 27 lavoratori presenti in struttura. Serve un rinnovamento tecnologico e continuiamo ad attendere e sperare nell’accorpamento con il CEC”.

simone giraudi

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