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Attualità | 10 dicembre 2018, 18:00

"Mahle continuerà a produrre a Saluzzo e La Loggia, ma servono investimenti"

Nell’area dell’ex Mondial Piston il core business è focalizzato sui pistoni di tipo diesel, che hanno subìto una flessione anche per lo scandalo “diesel gate” e per la crisi del mercato

"Mahle continuerà a produrre a Saluzzo e La Loggia, ma servono investimenti"

Chiedono risposte sui prossimi investimenti e garanzie sul futuro i lavoratori Mahle di Saluzzo e La Loggia. Da qualche settimana circa 80 dipendenti sono in cassa ordinaria, ma non è questo il dato che preoccupa i sindacati dei metalmeccanici.

Nell’area dell’ex Mondial Piston - ora di proprietà del colosso tedesco specializzato nella produzione di componentistica per automobili - il core business è focalizzato sui pistoni di tipo diesel, che – tra altri fattori – hanno subìto una flessione anche per lo scandalo “diesel gate” e per la crisi del mercato.

Le parti si sono incontrate lo scorso venerdì 7 dicembre in un incontro interlocutorio presso l’assessorato al lavoro regionale. Al tavolo erano presenti oltre ai segretari Fiom, Fim e Uilm, i vertici tedeschi e italiani di Mahle e l’assessore Gianna Pentenero.

“Ringrazio l’azienda per aver condiviso l’analisi della situazione di mercato, ma è evidente che questo non è sufficiente.”
– ha dichiarato attraverso una nota stampa quest’ultima – “Il tavolo sarà aggiornato a inizio 2019. Invito la proprietà a tenere seriamente in considerazione la possibilità di diversificare le lavorazioni introducendo nuovi prodotti negli stabilimenti italiani, con l’obiettivo di mantenere la continuità operativa e i livelli occupazionali negli stabilimenti piemontesi”.
I due stabilimenti piemontesi occupano 500 persone in totale. Durante l’incontro l’azienda ha escluso la volontà di mettere in discussione la propria presenza in Italia
."

“Questo è una buona notizia”
  - spiega Barbara Tibaldi segretaria Fiom Cuneo – “Ma non ci sono state fornite garanzie su investimenti nel futuro, come può essere virare verso una produzione legata alla benzine, diesel truck o addirittura all’elettrico. La cassa è fisiologica, ma la flessione del mercato degli ultimi mesi ci preoccupa. Il ragionamento che vogliamo imbastire è a lungo termine, finalizzato a trovare una soluzione dopo il 2020.”

Come annunciato dall’assessore Pentenero, il tavolo sarà di nuovo aperto a inizio dell’anno. Sulla questione è stata presentata un'interrogazione al ministro del Lavoro Luigi Di Maio da parte dei senatori leghisti piemontesi Bergesio, Casolati, Ferrero, Montani e Pianasso.

Daniele Caponnetto

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