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Attualità | 16 dicembre 2018, 12:01

Un anello ferroviario di 160 chilometri: il sogno di MetroGranda è stato abbandonato?

Mentre si continua a parlare di TAV, da tempo nessuno parla più di questo straordinario progetto realizzato dal Politecnico di Torino, che punta a recuperare le tratte ferroviarie dismesse della provincia

Un anello ferroviario di 160 chilometri: il sogno di MetroGranda è stato abbandonato?

Mentre si continua a discutere di Tav, a Cuneo ci si dimentica di un progetto che potrebbe dare una risposta importante al problema viabilità di questa provincia.

MetroGranda. Se ne parla da anni. Ma nulla di più. Di cosa si tratta? 

Di un anello ferroviario di 160 km che unisce cinque delle sette sorelle cuneesi – Bra, Savigliano, Saluzzo, Cuneo e Mondovì – e tocca tutti i principali fatti insediativi della Granda: il territorio alpino e pedemontano (con i Parchi del Monviso e delle Alpi Marittime), la pianura agricola centrale (con il Parco Fluviale Gesso e Stura) e le colline di Langhe e Roero (Patrimonio Unesco). Servirebbe un bacino di quasi 400mila cuneesi.

Il lavoro è stato realizzato dal Politecnico di Torino e finanziato dalla Fondazione CRC e dalle Città di: Cuneo, Fossano, Mondovì, Saluzzo e Savigliano. C'è praticamente tutto dal punto di vista della fattibilità: si tratterebbe di trasformare le tratte ferroviarie sospese o dismesse della Provincia di Cuneo in un sistema integrato di mobilità pubblica locale.

Anche i costi sono stati calcolati: per realizzare l'anello completo i costi infrastrutturali sono di 83milioni di euro. I costi di avvio gestione di 800mila euro e i costi di gestione annui di 13,5milioni di euro.

Tutti i dettagli sono reperibili sul sito http://metrogranda.polito.it

A Bra, fondato da Gianni Rinaudo, è nato il sodalizio Spiriti Liberi, il più attivo in provincia nel sostenere il progetto, tramite convegni e incontri pubblici. L'anno scorso si era parlato di un tavolo di lavoro tra  alcuni amministratori proprio sul tema, anche derivante dal fatto che l’ing Coviello del Politecnico aveva confermato la sostenibilità economica del progetto, ovvero l’utenza dei passeggeri che ne usufruirebbe lo renderebbe appetibile anche economicamente. 

Senza contare l'eco-sostenibilità del progetto, in un momento in cui il problema dell'inquinamento sta assumendo proporzioni potenzialmente drammatiche. Ma per ora tutto tace.

Bsimonelli

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